News | 06 ottobre 2025, 09:00

Tokyo infrange i record con Takaichi: scintillano oro e Bitcoin

Nikkei ai massimi storici dopo la vittoria della leader LDP; yen più debole, JGB nervosi. Brillano l’oro sopra 3.900 $ e il “digital gold”.

Tokyo infrange i record con Takaichi: scintillano oro e Bitcoin

Il debutto di Sanae Takaichi alla guida del Partito liberaldemocratico ha acceso Tokyo. La prospettiva di una premier pro-stimoli, erede dell’Abenomics, ha scatenato acquisti: il Nikkei 225 è volato oltre i precedenti massimi con un balzo vicino al 5%, spingendosi per la prima volta sopra la soglia dei 47 mila (in intraday anche oltre), mentre il Topix ha aggiornato i propri record. È solo euforia di giornata o l’inizio di una fase più strutturale? 

Il cambio riflette la stessa narrazione: yen in netto indebolimento (superata area 149–150 contro dollaro) e curva JGB che si muove verso l’alto sulle scadenze lunghe, con il decennale intorno ai massimi dal 2008. Gli investitori stanno prezzando più deficit e più offerta di bond, insieme all’idea di una Bank of Japan ancora paziente. Quanto può durare questo mix “yen debole + equity forte” prima che la volatilità dei tassi presenti il conto? 

Sul listino hanno brillato in particolare exporter, semiconduttori e difesa, quest’ultimo tema sostenuto anche dalle attese di maggiore spesa strategica; più contrastati i finanziari. Il messaggio è chiaro: se il governo spinge la domanda interna e il BoJ non frena, il corporate Japan incassa margini e ricavi migliori, specie con un cambio accomodante. Ma la politica riuscirà a trasformare il rally in produttività, salari reali e capex? 

L’effetto entusiasmo non si è fermato ai confini giapponesi: gli indici asiatici restano in prossimità dei massimi pluriennali, con diverse piazze su serie positive nelle ultime sedute. È un repricing dell’Asia nel suo complesso — valutazioni ancora scontate e narrativa AI-driven, o una sovraestensione che rischia di normalizzarsi al primo inciampo macro? 

Intanto, si rafforza la domanda di “assicurazione” di portafoglio. L’oro ha sfondato per la prima volta la soglia dei 3.900 dollari l’oncia, spinto dai timori legati allo shutdown negli Stati Uniti e da aspettative di ulteriori tagli Fed: segnali tattici o un cambio più profondo nell’asset allocation globale? La rottura dei massimi storici lo rende di nuovo perno strategico, anche per chi teme la debolezza del biglietto verde. 

Bene anche il Bitcoin, che ha aggiornato i record oltre 125 mila dollari. La narrativa del “digital gold”, i flussi sugli ETF spot e la ricerca di coperture contro il rischio politico/valutario stanno alimentando il movimento. Ma è davvero un bene rifugio o stiamo scambiando volatilità per protezione? Il test arriverà con il prossimo shock di liquidità. 

Ora l’attenzione si sposta dai titoli alle policy: composizione del governo, taglia e tempi dello stimolo, rapporto con il BoJ e traiettoria dello yen. Takaichi potrà spingere su crescita e redditi senza perdere il controllo del debito? E i mercati globali, già galvanizzati, sapranno convivere con rendimenti giapponesi più nervosi? Per il momento, la fiducia è alta. La prova dei fatti, bilancio, produttività, investimenti, dirà se l’Abenomics 2.5 può diventare davvero 3.0. 

Paolo D'Ascenzi