“Esprimiamo profonda amarezza ed incredulità per il rinvio del disegno di legge delega di riforma dell’Ordinamento professionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, deciso dal Consiglio dei ministri svoltosi il 4 settembre.
La riforma dell’Ordinamento della nostra professione è ormai improcrastinabile.
Basti solo pensare che il testo ordinamentale attualmente in vigore risalente a venti anni fa, è figlio di un’altra epoca storica e, pertanto, non risponde più a istanze ed esigenze di una professione che nel frattempo è molto cambiata, così come è profondamente mutato il contesto economico e sociale, nazionale e
internazionale, in cui i commercialisti italiani sono chiamati ad operare.
Per questi motivi, il nostro auspicio è che il processo riformatore – che, si ricorda, non è stato calato dall’alto, ma ha preso il via più di un anno e mezzo fa con un serrato, partecipato e costruttivo confronto democratico all’interno della categoria - possa continuare senza ulteriori intoppi, affinché i commercialisti italiani possano vedere finalmente ridefinito il proprio profilo, per mantenere anche in futuro la propria centralità e il proprio protagonismo nello scenario economico”. E quanto affermano in una nota congiunta ANCAL (Associazione Nazionale Commercialisti Area Lavoro), SIC (Sindacato Italiano dei Commercialisti) e UNAGRACO (Unione Nazionale Commercialisti ed Esperti Contabili).
“Desta sconcerto – aggiungono – l’ostruzionismo di alcuni esponenti governativi e di una parte minoritaria della stessa categoria nei confronti di una riforma equilibrata e ponderata, ma che, è bene ricordarlo, è comunque ovviamente perfettibile nel corso del suo futuro iter parlamentare, finalizzata, attraverso la tutela dei legittimi interessi di centoventimila professionisti economici, a preservarne la funzione nazionale esercitata quotidianamente mettendo le proprie competenze al servizio di istituzioni, imprese e famiglie”.
“In questi ultimi anni – concludono – i commercialisti italiani hanno più volte avuto modo di apprezzare la vicinanza dell’esecutivo, e in particolare del primo ministro Giorgia Meloni, alle aspettative e alle richieste della categoria, sempre avanzate in un’ottica di interesse nazionale e collettivo e non meramente di parte.
Confidiamo, dunque, anche in questa circostanza, nella capacità e nella volontà di ascolto e didecisione di Giorgia Meloni, affinché non vada sprecata questa grande e tanto attesa opportunità riformatrice e modernizzatrice di un comparto decisivo per il buon funzionamento del sistema fiscale ed economico del nostro Paese”.
Nicola Bellomo – Presidente ANCAL
Marcello Guadalupi – Presidente Sindacato Italiano Commercialisti
Giuseppe Diretto – Presidente Unagraco