News | 18 luglio 2025, 15:00

Il Pentagono sceglie Grok: xAI conquista 200 milioni di dollari per l’AI di difesa

Contratto “ceiling” con la CDAO accende il mercato: Musk incassa credibilità federale, ma la competizione resta feroce

Il Pentagono sceglie Grok: xAI conquista 200 milioni di dollari per l’AI di difesa

Il Dipartimento della Difesa (DoD) statunitense ha confermato di aver assegnato a xAI, la startup di Elon Musk, un contratto-quadro da 200 milioni di dollari: l’obiettivo è sviluppare flussi di “agentic AI” per operazioni militari e gestionali, usando la suite Grok for Government  . L’accordo, con forma a plafond (“ceiling”) e ordini a chiamata, è stato stipulato dalla Chief Digital and Artificial Intelligence Office (CDAO) insieme a Google, OpenAI e Anthropic, che riceveranno cifre identiche  .

Perché un contratto a plafond? Con un modello “indefinite delivery, indefinite quantity” la Difesa può comprare capacità via via che compaiono i casi d’uso, senza bloccare capitale in progetti monolitici. Un segnale chiaro: la burocrazia ha capito che, in materia di AI, un trimestre equivale a un’era geologica.

Il vantaggio competitivo di Musk. A inizio luglio xAI ha raccolto 10 miliardi fra debito ed equity e ora punta a una valutazione fino a 200 miliardi  . Il timbro del Pentagono certifica la qualità del modello Grok 4 e rafforza la narrativa di un doppio binario consumer–governo: la community di X alimenta i dati, il governo acquista le licenze.

Domanda per gli investitori: la CDAO si limiterà a pagare l’abbonamento o vorrà mettere le mani anche sull’IP? Storicamente, quando la Difesa adotta una tecnologia strategica, chiede di controllarne l’evoluzione. Margini ed esclusività potrebbero quindi ridursi.

E gli altri colossi? Google Cloud sarà l’ultimo provider JWCC a ottenere la certificazione IL6 (“secret level”) entro fine 2025  ; OpenAI, tramite Azure OpenAI Service, ha già il via libera per elaborare dati di pari classificazione  . xAI parte senza una propria infrastruttura classificata, ma conta di sfruttare partner cloud già accreditati. Basterà la velocità a colmare il gap di compliance?

Il contesto di spesa. Nel solo bilancio S&T 2025 il Pentagono ha richiesto 17,2 miliardi per AI, autonomia, spazio e cyber  . Se la linea “commercial-first” reggerà, stiamo assistendo alla nascita di un indice “Gov-AI” destinato a ridisegnare la supply chain dai semiconduttori alla cybersicurezza.

Siamo all’alba di un nuovo complesso militare-industriale 3.0? O la rapidità dell’innovazione renderà superati i contratti pluriennali prima che l’inchiostro si asciughi? Una cosa è certa: quando l’intelligenza artificiale entra nei bilanci della difesa, i conti non sono mai solo numeri.

Paolo D'Ascenzi