News | 25 giugno 2025, 12:00

Estate da record per il turismo italiano: ottima attrattiva, ma la vera sfida è trattenere il turista!

Il Belpaese si prepara a un’estate da record con oltre 65 milioni di arrivi, ma imprese e istituzioni sono chiamate a puntare su qualità, innovazione e permanenza per trasformare i numeri in valore reale per i territori.

Estate da record per il turismo italiano: ottima attrattiva, ma la vera sfida è trattenere il turista!

Bentornati al nostro appuntamento settimanale con la rubrica dedicata al Turismo. Nuove opportunità si profilano all’orizzonte per il comparto turistico italiano. In questo numero analizziamo i dati previsionali dell’estate 2025, tra crescita dei flussi, ripresa del mercato interno e sfide strategiche per imprese e operatori.
L'estate italiana 2025 vede un turismo in crescita, ma la sfida resta la qualità e la permanenza. Il report di Demoskopika preannuncia un aumento di +2,2 milioni di turisti rispetto al 2024. Un’ ottima notizia per le imprese e le destinazioni italiane.
Anche sulla sponda del mercato domestico si prevedono numeri che fanno ben sperare, segnando una significativa ripresa del turismo interno. La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, sottolinea la necessità, più che primaria, di puntare sulla durata dei soggiorni e sul valore aggiunto per i territori, affinché il comparto possa generare ricadute economiche sempre più concrete e diffuse.
L’Italia si prepara a vivere un’estate da record sul fronte turistico. Secondo le stime dell’Istituto Demoskopika, pubblicate in anteprima dall’ANSA, tra giugno e settembre 2025 sono attesi 65,8 milioni di arrivi e 267,4 milioni di presenze, con un incremento rispettivamente del 3,4% e del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un trend positivo che conferma la capacità attrattiva del nostro Paese, ma che pone nuove sfide per imprese, pmi e operatori del comparto.

Domanda interna in ripresa: una leva per il territorio

A trainare la crescita sarà soprattutto il mercato domestico, che, dopo alcune stagioni non sempre positive, mostra segnali decisi di ripresa: si stimano 30,1 milioni di arrivi (+5,5%) e 129,5 milioni di presenze (+4,9%) da parte dei turisti italiani. Un dato rilevante che evidenzia come gli investimenti in promozione delle destinazioni locali e nella valorizzazione del patrimonio nazionale inizino a dare segnali chiari e positivi. Il marchio Made In Italy nel comparto turistico rimane un punto di riferimento insostituibile. Per le imprese turistiche italiane, in particolare quelle a carattere familiare, le strutture extralberghiere, i tour operator locali e le attività di incoming, si tratta di un’opportunità concreta per riposizionarsi sul mercato offrendo pacchetti esperienziali, soggiorni brevi ma di qualità e servizi orientati al cliente nazionale, sempre più attento al rapporto qualità-prezzo. Le sfide sulla qualità e sulla personalizzazione saranno il motore del turismo del futuro.

Turismo internazionale: cresce il numero, cala la durata

Sul fronte dell’incoming internazionale,si prevede un andamento più stabile ma con dinamiche da monitorare attentamente. Gli arrivi stranieri cresceranno dell’1,7% (35,7 milioni), ma le presenze caleranno dello 0,4% (138 milioni), segnalando un accorciamento della permanenza media. La ministra Santanchè ha posto una nota particolare su questo aspetto particolarmente fragile e di interesse primario. Questa diminuzione della permanenza sembra un segnale che, secondo gli analisti, riflette l'effetto combinato di aumento dei costi di viaggio, inflazione generalizzata e maggiore competitività di altre destinazioni europee e mediterranee. Per gli operatori italiani significa la necessità di ripensare l’offerta per i visitatori internazionali, puntando su servizi a valore aggiunto, accessibilità, e proposte culturali o enogastronomiche che incentivino una permanenza più lunga.

Spesa turistica e ricadute economiche

L’estate 2025 potrebbe generare 39 miliardi di euro di spesa turistica diretta, con una crescita dello 0,9% rispetto all’anno precedente. Un risultato incoraggiante, ma che non può essere dato per scontato. Servono strategie più lungimiranti per evitare che l’aumento dei costi, in particolare quelli legati ai trasporti, vanifichi il potenziale economico della stagione.

Santanchè: “Serve un salto di qualità, non solo quantità”

A commentare i dati è intervenuta anche la Ministra del Turismo, Daniela Santanchè, che ha accolto positivamente le stime: “L’Italia si conferma una meta ambita a livello mondiale. Ma il nostro obiettivo deve essere quello di aumentare la qualità dell’offerta e la durata media dei soggiorni. Solo così il turismo potrà diventare una leva strategica per lo sviluppo economico del Paese”.
La ministra ha inoltre sottolineato l’importanza della sinergia tra istituzioni, imprese e territori per costruire un modello turistico più sostenibile e inclusivo: “Investire in accoglienza, innovazione e sostenibilità è fondamentale per rendere il turismo una vera ricchezza condivisa”.

Le priorità per imprese e territori

Per le pmi attive nel turismo, i dati diffusi rappresentano un chiaro invito ad agire. Diversificare l’offerta per intercettare nuovi segmenti di clientela dalle famiglie ai senior diventa sempre più strategico. Fondamentale è anche investire nella digitalizzazione, per aumentare la visibilità online e incentivare le prenotazioni dirette. Altrettanto importante è la creazione di reti locali tra strutture ricettive, ristorazione, artigianato e guide turistiche, così da offrire esperienze autentiche e integrate. Infine, puntare su sostenibilità e mobilità dolce consente di rispondere a una domanda turistica sempre più attenta e consapevole.
L’estate 2025 si preannuncia dunque positiva, dove il paradigma della quantità non basta più. Per il turismo italiano è tempo di fare un salto di valore, in cui ogni arrivo si trasformi in ricchezza duratura per le imprese e per i territori.

Zaki Lombardo