Milano – Rendere la montagna veramente accessibile a tutte le persone, senza barriere né esclusioni: è questa l’ambizione al centro del progetto internazionale Arge Alp ‘Ski‑Ability’, i cui risultati sono stati presentati oggi presso la Fondazione Milano Cortina 2026, nel corso di un evento che ha visto confrontarsi istituzioni, tecnici e rappresentanti del mondo sportivo lombardo.
“Ski‑Ability rappresenta un investimento strategico per rendere la montagna più accogliente e accessibile realmente a tutti”, ha affermato Federica Picchi, sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega a Sport e Turismo. Il progetto — cofinanziato da Arge Alp e realizzato con il contributo scientifico dell’Università degli Studi di Brescia — mette al centro le persone e le loro esperienze, sostenendo le famiglie e valorizzando il lavoro dei gestori dei comprensori nella prospettiva delle sfide post‑Giochi Milano‑Cortina 2026.
L’iniziativa nasce dall’esigenza di superare barriere fisiche e organizzative che limitano l’accesso alle attività invernali per molte categorie di utenti, che vanno ben oltre le persone con disabilità. Il modello operativo sviluppato mira a valutare e migliorare l’accesso ai servizi e agli impianti dei comprensori alpini, considerando l’intera esperienza dell’utente: dall’informazione preliminare fino alla fruibilità delle strutture in quota.
La ricerca ha coinvolto comprensori pilota in Lombardia, come Colere (BG) e Piani di Bobbio (LC), nonché località in Austria, Svizzera, Germania e Trentino, per sviluppare una visione condivisa e replicabile su larga scala. Il progetto si propone di includere non solo persone con disabilità ma anche altri profili di fragilità, come nel caso dell’invecchiamento attivo, ampliando così la partecipazione alla vita montana e alle attività sportive.
Durante l’evento sono stati presentati il toolkit di autovalutazione e le linee guida operative che costituiscono il modello Ski‑Ability, strumenti concreti per i gestori dei comprensori e le amministrazioni per intraprendere percorsi di miglioramento mirati. Le indicazioni operative riguardano aspetti chiave come l’accessibilità fisica agli impianti, la comunicazione delle informazioni agli utenti e la gestione dei servizi di assistenza, con l’obiettivo di elevare gli standard complessivi di accoglienza.
La sottosegretaria Picchi ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra istituzioni, università, fondazioni, federazioni sportive e realtà del mondo paralimpico, un approccio che ha permesso di sviluppare strumenti utili e concreti per accompagnare i comprensori verso standard più avanzati, “migliorando la qualità dell’esperienza sulla neve per un numero crescente di persone”.
Un elemento centrale dell’iniziativa è il legame con la legacy dei Giochi Milano‑Cortina 2026, visti non solo come evento sportivo internazionale ma come motore di cambiamento sociale e culturale. L’esperienza alpina inclusiva delineata dal progetto Ski‑Ability si pone quindi come una eredità duratura, con impianti accessibili e operatori formati per rispondere alle esigenze di un turismo montano più equo e sostenibile.
L’inclusione della montagna è inoltre in linea con le priorità europee e regionali per la sostenibilità e la valorizzazione dei territori alpini: il progetto è stato inserito nel Piano Regionale di Sviluppo Sostenibile e rientra in un quadro di politiche volte a promuovere l’accesso agli sport invernali anche per persone con disabilità e per soggetti in condizioni di particolare fragilità.
La presentazione si è conclusa con una tavola rotonda operativa, nella quale i partecipanti hanno condiviso buone pratiche e prospettive future. L’obiettivo comune resta quello di tradurre gli strumenti elaborati in azioni concrete nei vari comprensori alpini, affinché lo slogan “montagna per tutti” non sia solo un’aspirazione, ma una realtà tangibile per tutti gli appassionati della neve e dell’ambiente alpino.


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