SCANSANO JONICO – Il dibattito sull’identità agroalimentare lucana torna sotto i riflettori grazie all’evento Agrifood, che nel fine settimana ha fatto da vetrina al comparto agricolo del Metapontino. Al centro dell’attenzione: il riconoscimento ufficiale – da parte dell’Unione Europea – dell’“Fragola della Basilicata IGP”, un risultato che, secondo le istituzioni e i produttori, ridisegna lo scenario per l’intero settore primario regionale.
A intervenire è stato Piergiorgio Quarto, coordinatore regionale di Fratelli d'Italia in Basilicata, presente all’evento insieme a numerosi agricoltori del territorio. Quarto non ha esitato a definire il Metapontino una “terra pedoclimaticamente ottimale, particolarmente vocata alle produzioni agricole di qualità”. Un’area dove – grazie a competenze, innovazione e filiere ben strutturate – la tradizione si sposa con pratiche agricole moderne, orientate a garantire tracciabilità, sostenibilità e identità territoriale.
L’ottenimento del marchio IGP per la fragola rappresenta una conquista storica: la registrazione ufficiale, avvenuta con il Regolamento UE 2025/2239, segna l’ingresso della “Fragola della Basilicata” nell’albo delle Indicazioni Geografiche Protette dell’UE.
Secondo i dati ufficiali, il comparto fragolicolo lucano oggi si estende su circa 1.200 ettari, con produzioni che raggiungono circa 500 mila quintali l’anno e un fatturato che supera i 150 milioni di euro.
La “Fragola della Basilicata IGP” nasce dal connubio tra condizioni pedoclimatiche favorevoli, rispetto per la tradizione, ricerca varietale e controllo rigoroso del processo produttivo. Il disciplinare di produzione approvato individua un’area specifica di coltivazione nel Metapontino – comprendente comuni come Scanzano Jonico, Bernalda, Pisticci, Policoro, Nova Siri e altri – ed impone requisiti precisi per garantire standard elevati di qualità e tracciabilità.
Per Quarto, Agrifood si conferma “un appuntamento che rappresenta un riferimento per l’intero comparto agroalimentare lucano”. L’evento, grazie alla partecipazione di produttori, istituzioni e operatori del settore, offre una piattaforma per valorizzare i prodotti locali, stimolare nuove filiere, promuovere il lavoro agricolo e favorire investimenti mirati.
L’ottenimento della fragola IGP – ha sottolineato – non è semplicemente un traguardo: è un vero e proprio volano di sviluppo, che rafforza la competitività delle imprese, apre nuove opportunità di mercato e consolida l’identità produttiva della Basilicata nel panorama nazionale e internazionale.
In questo quadro, l’Amministrazione comunale di Scanzano Jonico riceve un plauso per l’organizzazione dell’evento e per la capacità di dare visibilità a un comparto troppo spesso sottovalutato. Agrifood si afferma come “ecosistema virtuoso”, nel quale pubblico e privato cooperano per promuovere qualità, sostenibilità e sviluppo territoriale.
Il riconoscimento europeo fa della Fragola della Basilicata IGP un simbolo del “Made in Basilicata”, un prodotto che rappresenta il valore del territorio, il lavoro di generazioni di agricoltori e la possibilità di uno sviluppo sostenibile e durevole. Come recita il disciplinare, la fragola lucana – rossa, succosa e piena di sapore – sintetizza il legame tra terra e prodotto, tra tradizione e innovazione.
Per il Metapontino, confermarsi “capitale dell’agroalimentare di qualità” significa guardare con fiducia a nuovi mercati, puntare su filiere corte e garantite, valorizzare il lavoro agricolo e promuovere il territorio in tutte le sue ricchezze — naturali, produttive e culturali.
Affinché questo potenziale si trasformi in progresso reale, secondo Quarto e gli operatori intervenuti a Agrifood, sarà fondamentale mantenere una forte coesione tra istituzioni, produttori e filiera: investendo in innovazione, sostenibilità e marketing territoriale.
Il riconoscimento IGP è dunque una carta importante — forse decisiva — per scrivere una nuova pagina nell’agricoltura lucana, fatta di qualità, orgoglio territoriale e identità riconoscibile.


Redazione



