L'indipendenza del collegio sindacale rappresenta uno dei pilastri fondamentali della governance societaria nelle società di capitali, costituendo il presupposto imprescindibile per l'efficace esercizio delle funzioni di controllo. L'art. 2399 del Codice Civile delinea con precisione i requisiti e le incompatibilità che garantiscono tale indipendenza, configurando un sistema normativo volto a preservare l'imparzialità e l'obiettività dell'organo di controllo.
La norma stabilisce che non possono essere nominati sindaci coloro che si trovano nelle condizioni previste dall'art. 2382 c.c., estendendo al collegio sindacale le cause di ineleggibilità degli amministratori. Questa scelta del legislatore non è casuale, ma risponde alla necessità di evitare situazioni di conflitto di interesse che potrebbero compromettere l'indipendenza di giudizio.
L'articolo prosegue individuando specifiche incompatibilità per i sindaci: non possono ricoprire tale carica il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado degli amministratori della società, nonché coloro che sono legati alla società o alle società controllate, controllanti o sottoposte a comune controllo da rapporti di lavoro o da rapporti continuativi di consulenza o di prestazione d'opera retribuita, ovvero da altri rapporti di natura patrimoniale che ne compromettano l'indipendenza.
L'indipendenza del collegio sindacale non costituisce un mero adempimento formale, ma rappresenta la condizione sostanziale per l'efficace svolgimento delle funzioni di vigilanza sull'osservanza della legge e dello statuto, sulla regolare tenuta della contabilità e sulla correttezza dell'amministrazione. Solo un organo realmente indipendente può esercitare un controllo critico e imparziale sull'operato degli amministratori.
La giurisprudenza di legittimità ha chiarito che il concetto di indipendenza deve essere interpretato in senso sostanziale, valutando caso per caso se sussistano elementi che possano influenzare l'imparzialità del sindaco. Non rilevano soltanto i rapporti formalmente tipizzati dalla norma, ma anche tutte quelle situazioni che, pur non espressamente previste, possano determinare una compromissione dell'indipendenza di giudizi.
La violazione dei requisiti di indipendenza comporta la nullità della nomina del sindaco, con conseguente decadenza dall'incarico. Tale nullità può essere fatta valere in qualsiasi momento, anche d'ufficio dal tribunale nell'ambito di procedimenti di controllo societario. La giurisprudenza ha precisato che la verifica dei requisiti deve essere effettuata non solo al momento della nomina, ma deve permanere per tutta la durata del mandato.
L'evoluzione del diritto societario e l'influenza della normativa europea hanno contribuito a rafforzare l'importanza dell'indipendenza degli organi di controllo. Le recenti modifiche normative e i principi di corporate governance hanno ampliato il perimetro delle situazioni incompatibili, richiedendo una valutazione sempre più rigorosa dei requisiti di indipendenza.
L'art. 2399 c.c. rappresenta quindi il nucleo fondamentale di un sistema di controlli che mira a garantire la trasparenza e la correttezza della gestione societaria, attraverso la presenza di un organo realmente indipendente e imparziale, capace di esercitare un controllo efficace nell'interesse dei soci e dei terzi.


Andrea Nano



