News | 13 novembre 2025, 11:30

Fondi esauriti per Transizione 4.0 e 5.0, è corsa agli incentivi

PMI e partite IVA in attesa: il governo cerca nuove risorse per riattivare gli incentivi

Fondi esauriti per Transizione 4.0 e 5.0, è corsa agli incentivi

L’improvviso esaurimento dei fondi destinati ai programmi di Transizione 4.0 e 5.0 ha generato forte incertezza tra imprese e professionisti. I due piani, nati per sostenere gli investimenti in digitalizzazione e innovazione, rappresentano uno dei principali strumenti di politica industriale a supporto delle piccole e medie imprese. La chiusura anticipata dei plafond ha colto di sorpresa migliaia di aziende che avevano già pianificato l’acquisto di beni strumentali o l’avvio di progetti. Il governo è ora al lavoro per reperire ulteriori risorse e definire una nuova fase di incentivi, mentre crescono le richieste di chiarezza e stabilità normativa.

Stop alle risorse e incertezza per gli investimenti

Il piano Transizione 4.0, con una dotazione di 2,2 miliardi di euro per il 2025, è stato chiuso dopo il rapido esaurimento dei fondi registrato dal Gestore dei Servizi Energetici. Gli incentivi riguardavano investimenti in macchinari, software e tecnologie digitali. A pochi giorni di distanza è arrivato anche lo stop al piano Transizione 5.0, finanziato con risorse del PNRR, che puntava sia all’innovazione che alla transizione energetica. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha comunicato che il plafond di 2,5 miliardi di euro è stato interamente prenotato, con una coda di richieste che eccede il limite di oltre 650 milioni. Le domande restano valide ma saranno inserite in lista d’attesa, sperando in rinunce o nuovi fondi. Nel frattempo, l’attività di prenotazione resta aperta fino al 31 dicembre, mentre le associazioni di categoria chiedono una proroga dei termini per consentire una gestione ordinata delle pratiche.

Verso una revisione del piano incentivi

Il governo sta valutando la possibilità di reintrodurre una nuova versione di Transizione 5.0, prevista nel disegno di legge di bilancio per il 2026. Il nuovo strumento dovrebbe disporre di circa 4 miliardi di euro e sostituire il credito d’imposta con l'iperammortamento, introducendo nuove modalità di incentivo. L'obiettivo è di semplificare la fruizione del beneficio oltre che renderlo più in linea con le norme europee. Tuttavia, la transizione tra i due sistemi rischia di creare un vuoto temporaneo, con effetti immediati sulla pianificazione degli investimenti di molte piccole imprese. Le associazioni imprenditoriali e i commercialisti hanno espresso preoccupazione per la chiusura improvvisa dei bandi, chiedendo una fase di accompagnamento e la salvaguardia dei progetti già avviati. È previsto un incontro tra il Ministero e le principali organizzazioni di categoria per il 18 novembre, nel quale verranno valutate soluzioni per gestire le richieste pendenti e ridefinire la tempistica dei nuovi incentivi.

Mario Gentile