L'accordo raggiunto al recente summit della NATO all’Aia impegna i 32 Paesi alleati ad aumentare le spese per la Difesa, con l'obiettivo di stanziare almeno il 3,5% del PIL annuo entro il 2035 per finanziare i requisiti fondamentali della difesa e soddisfare gli obiettivi di capacità della NATO. Per l'Italia, questo accordo comporterebbe un passaggio dagli attuali 45 miliardi (circa il 2% del PIL, suddivisi in 35 miliardi in difesa e 10 in sicurezza) a 145 miliardi (100 miliardi in difesa e 45 in sicurezza) in dieci anni.
Le spese finali del Ministero della Difesa autorizzate dalla Legge di Bilancio 2025-2027 (Legge 207/2024) per il 2025 ammontano a 31.298,4 milioni di euro in termini di competenza, e rappresentano il 3,4% delle spese finali del bilancio dello Stato. Il budget del Ministero della Difesa per l'anno in corso (DPP 2025-2027) raggiunge la cifra record di 31,2 miliardi di euro, con un incremento del 7,2% rispetto ai 29,1 miliardi dell’anno precedente.
È importante notare che il bilancio della Difesa non è uguale a quello dichiarato alla NATO. Il "Bilancio Integrato in chiave Nato" è composto da tre componenti: 1) il bilancio della Difesa al netto delle spese per i Carabinieri (tranne la quota deployable), per un totale di 25,8 miliardi; 2) le risorse fornite dal MIMIT (3,316 miliardi), destinate agli investimenti militari; e 3) le risorse del MEF (1,345 miliardi), riservate alle missioni all’estero. L’Italia chiede anche che la spesa dei Paesi UE per la difesa possa uscire dal Patto di Stabilità.
Investimenti in Difesa
Gli investimenti futuri puntano a superare i gap tecnologici, identificando come aree prioritarie la difesa cibernetica, lo Spazio e la sorveglianza satellitare. Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha sottolineato che la "guerra ibrida c'è ogni giorno" e che la Difesa si sta muovendo per creare un centro di risposta ai cyberattacchi.
Il Documento Programmatico Pluriennale (DPP) 2025-2027 destina al settore dell'armamento e del munizionamento 15,4 miliardi di euro con un piano di spesa che copre i prossimi 15 anni, sebbene tale cifra appaia insufficiente in base al documento stesso.
L'Osservatorio Milex ha ricostruito che il valore complessivo dei programmi di investimento previsti per i prossimi anni supera i 130 miliardi di euro per nuovi sistemi d'arma, a cui si sommano circa 9 miliardi per le infrastrutture militari. La parte principale per l'ammodernamento e il rinnovamento sarà destinata nei prossimi tre lustri ai mezzi aerei e quelli terrestri:
Forze Navali: Previsto l'avvio del programma “studi/sviluppi nuove tecnologie per future unità navali” (inclusa una portaerei di nuova generazione) e del programma “Sistemi di Deep Strike e Antinave” (per dotare le unità navali di missili da crociera per attacco terrestre).
Forze Terrestri: Ammodernamento di 125 carri Ariete e incremento dei finanziamenti per il programma A2CS (veicoli corazzati).
Forze Aeree: Acquisizione di sei Maritime Multi Mission Aircraft (M3A), velivoli da pattugliamento marittimo e antisommergibile.
Criticità Spesa Emerse
Il DPP 2025–2027 è stato trasmesso alle Camere con forte ritardo e l'Osservatorio Milex rileva un’ulteriore riduzione della trasparenza sull’andamento della spesa militare italiana.
Le principali criticità riguardano:
Opacità del Calcolo PIL/Difesa: Nonostante l'annuncio del raggiungimento della soglia del 2% del PIL nel 2025, il Documento spiega solo sommariamente come sia stato calcolato tale incremento. Viene sottolineata una differenza sostanziale (mezzo punto percentuale sul PIL) rispetto ai DPP precedenti, che andrebbe "sostanziata in maniera precisa e confermata".
Mancanza di Trasparenza sui Costi: Sul fronte della rendicontazione dei programmi d’investimento, si registra una significativa riduzione della trasparenza: dalle tabelle di dettaglio sono scomparsi i riferimenti ai costi pregressi, che prima consentivano di seguire l'evoluzione pluriennale dei singoli sistemi d'arma e di valutarne l'effettivo impatto finanziario.
Conseguenza sul Controllo: Il risultato è un quadro meno leggibile e meno controllabile in un contesto di spesa in crescita costante.


Patrick Chiavuzzo



