Il Documento programmatico di Bilancio presentato in data 15 ottobre dal Governo italiano si prepara ad essere una manovra del valore complessivo totale di 18 miliardi. Le misure introdotte variano dalle riduzioni dell’IRPEF per i lavoratori, ritocco sulle pensioni, potenziamento di bonus mamme, allargamento della flat tax per gli autonomi fino a sconti fiscali su premi di produttività. Il Documento è in fase di revisione da parte del Parlamento e in attesa di approvazione per convertirlo nella legge di bilancio e manovra 2026. La direzione intrapresa dal Ministero delle Economie e Finanze rimane il controllo dei conti pubblici e l’uscita dalla procedura d’infrazione imposta dall’Unione Europea, posta per eccesso di Deficit superiore al 3% annuo degli anni precedenti. Infatti, si presenta come una manovra cauta, ma non rivoluzionaria data la sua eccessiva prudenza giustificata di contenimento di spesa pubblica. Grava ancora il Superbonus sui conti pubblici per valore di 40 miliardi, come dichiarato dalla Premier in conferenza stampa nella presentazione del DPB.
Le misure per le imprese investimenti e innovazione
Fanno ritorno misure per il sostegno alle imprese come il superammortamento, tanto voluto da alcune opposizioni, con valore complessivo di 4 miliardi. La misura prevede la maggiorazione del costo di acquisizione valido ai fini dell’ammortamento (una maxi-deduzione fiscale sui beni strumentali), con scaglioni di maggiorazione che nelle bozze operative arrivano a quote molto elevate per i piccoli investimenti innovativi/green
Per il “Sostegno alle imprese e all’innovazione” la manovra prevede poco più di 7 miliardi di euro nel triennio di orizzonte; il Documento programmatico di bilancio (DPB) quantifica l’impatto delle misure a favore delle imprese nello 0,13% del PIL nel 2026, 0,10% nel 2027 e 0,08% nel 2028. Contemporaneamente, il DPB segnala che gli investimenti pubblici sono stimati a zero il prossimo anno, allo 0,09% del PIL il successivo e allo 0,12% nel 2028. Sul fronte degli strumenti esistenti e rifinanziati: viene rifinanziata la Nuova Sabatini per l’acquisto di macchinari e software da parte delle PMI (rifinanziamento di dettaglio e ripartizione sul triennio sono già indicati dal Ministero competente).
Restano confermati e prorogati specifici crediti d’imposta per investimenti geografici e settoriali: il credito d’imposta per gli investimenti nella ZES Unica (Mezzogiorno) con limiti e finestre temporali precisati dall’Agenzia delle Entrate e il credito per le ZLS, oltre ai contratti di sviluppo come forma di incentivo pubblico-privato. Le regole operative (limiti di spesa, finestre temporali e modalità di fruizione) sono già pubblicate dall’Agenzia delle Entrate e dalle circolari amministrative.
Coperture della manovra
La manovra da 18 miliardi prevede una copertura da parte del governo con risorse liberate da alcune risorse del PNRR (ricordando che il 31 agosto 2026 è l’ultimo anno per il raggiungimento obiettivi) pari a 5 miliardi. Il settore finanziario e assicurativo contribuirà alla manovra pari a 4.5 miliardi e i tagli ai ministeri e alle spese pubbliche permetteranno un maggiore uso di risorse e interventi di sostegno alle imprese e all’innovazione necessaria. Tagli ministeriali rimarranno un altro modo per coprire la manovra, pari a 2.3 miliardi di euro. In conclusione, la restante parte di circa 6-7 mld, il MEF dichiara che verrà finanziata tramite un mix di misure fra entrate aggiuntive e misure fiscali temporanee, rifinanziamenti mirati e risparmi strutturali.