Bentornati ad un nuovo appuntamento con la nostra rubrica dedicata al Turismo. Oggi proseguiamo il nostro viaggio all'insegna dell'innovazione e della scoperta, entrando nel cuore delle principali realtà fieristiche italiane ed europee, veri motori di creatività e sviluppo nel settore turistico.
In un momento in cui il viaggiatore ha riscoperto il valore dell’esperienza, dell’autenticità e della sostenibilità, le fiere del turismo tornano a essere il palcoscenico dove si disegna il futuro del viaggio. Dall’ITB di Berlino al WTM di Londra, passando per le italiane BIT di Milano, TTG di Rimini e BMT di Napoli, l’Europa si conferma il motore creativo e commerciale del settore turistico internazionale. Non sono solo eventi per addetti ai lavori. Le grandi fiere del turismo oggi rappresentano osservatori privilegiati sulle dinamiche globali del settore. E’ in questo spazio che si incontrano operatori, destinazioni emergenti, buyer internazionali e nuove tecnologie. L’obiettivo è quello di trovare soluzioni concrete per un turismo sempre più integrato con i territori, rispettoso dell’ambiente e vicino ai bisogni dei nuovi viaggiatori.
Nel marzo 2025, l’ITB di Berlino, la più grande fiera turistica al mondo, ha radunato 100.000 operatori del settore e 5.800 espositori da 170 Paesi. Più di 80.000 incontri B2B hanno dato vita a nuove collaborazioni, scambi e investimenti. In contemporanea, sei padiglioni erano dedicati esclusivamente all’innovazione tecnologica, alla sostenibilità e alle nuove forme di turismo esperienziale. L'Albania, paese ospite, ha mostrato come anche le destinazioni emergenti stiano investendo in un'immagine più green, autentica e connessa.
Dati e numeri di una ripresa solida
Il turismo europeo è tornato a correre. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO), nel 2024 l’Europa ha superato l’80% dei flussi turistici registrati nel pre-pandemia, con picchi in Italia, Francia, Spagna e Portogallo. L’Italia ha registrato oltre 450 milioni di presenze turistiche nel 2024, con una crescita significativa del turismo interno e di prossimità.
La BIT di Milano e la BMT di Napoli confermano il peso strategico delle fiere italiane. La prima ha accolto professionisti da oltre 150 paesi, focalizzandosi su nuove modalità di viaggio, turismo accessibile e digitale. La seconda ha messo al centro il turismo nel bacino del Mediterraneo, con focus su enogastronomia, cultura e mobilità sostenibile.
Le tendenze: tra esperienze e sostenibilità
Tutte le fiere del 2025 hanno mostrato un chiaro cambio di rotta. Il viaggiatore post-pandemia non cerca più solo la destinazione, ma il significato del viaggio. Slow tourism, workation, turismo culturale, esperienziale, responsabile, sono le parole chiave del turista 2.0. Cresce l’interesse per i borghi italiani, le aree interne e le esperienze a contatto con la natura e le comunità locali.
Le grandi fiere internazionali, come il WTM di Londra, rilanciano anche le tecnologie immersive (VR/AR), l’intelligenza artificiale per creare itinerari personalizzati, e l’importanza dell’analisi dei dati per costruire una promozione più efficace delle destinazioni.
Se da un lato le fiere si confermano fondamentali per il business, dall’altro diventano sempre più laboratori di formazione e innovazione. Il festival IT.A.CÀ, nato a Bologna e oggi diffuso in molte regioni italiane, promuove una cultura del viaggio lenta, etica e solidale, in contrapposizione al turismo di massa. Una narrazione che si sta imponendo anche nei grandi eventi fieristici, dove i modelli di sviluppo turistico vengono ripensati a partire dalle comunità ospitanti. Il 2025 si sta dimostrando un anno chiave per il rilancio del turismo europeo. Le grandi fiere non sono solo vetrine di destinazioni e servizi, ma luoghi in cui si progettano nuove visioni di viaggio. In un mondo in trasformazione, il turismo si fa portatore di valori non più nuovi, ma veri e propri ideali solidi, come la sostenibilità, l’inclusività, l’ innovazione e, soprattutto, l’umanità.