News | 26 maggio 2025, 09:00

Fenomeno da record Spotify, 150 milioni di euro il valore delle royalty generate dagli artisti italiani nel 2024

Secondo il Report annuale Loud & Clear di Spotify, il contributo della piattaforma è aumentato del 20% rispetto all'anno precedente. Inoltre, l’italiano è ora inclusa tra le lingue che generano oltre 100 milioni di ricavi. 

Fenomeno da record Spotify, 150 milioni di euro il valore delle royalty generate dagli artisti italiani nel 2024

“Abbiamo da poco annunciato di aver contribuito nel 2024 per oltre 10 miliardi di dollari agli introiti complessivi dell’industria musicale, una cifra che nessun altro attore ha mai raggiunto”. Esordisce così, Federica Tremolada, general manager per l’Europa di Spotify. 
D’altronde, il colosso svedese dello streaming musicale ha chiuso il bilancio 2024 con un utile netto di 1,14 miliardi di euro, segnando per la prima volta il totale reddito operativo dalla sua fondazione nel 2008. Un successo da record che trova la sua matrice nella attuazione di una serie di strategie aziendali che hanno contribuito alla sua crescita sostanziale.  
Tra cui: 
La politica di adeguamento dei prezzi. Ad esempio, l’abbonamento Premium nel mercato statunitense ha subito per la prima volta nella storia un ritocco delle tariffe dal lancio del servizio negli Stati Uniti nel 2011, con ben due cambiamenti negli ultimi 11 mesi. Portandolo da 9,99 a 10,99 dollari mensili, con incremento successivo a giugno 2024 di 11,99 dollari. Infatti, secondo quanto anticipato dal Financial Times, a partire dall’estate 2025 Spotify si prepara ad aumentare il costo dei suoi abbonamenti a pagamento anche in Europa e Sud America. D’altronde gli aggiustamenti tariffari in mercati come gli Usa, uniti all’espansione della base utenti, con un aumento di attivi mensili che raggiunge i 675 milioni, e di abbonati premium che tocca la soglia 263 milioni, hanno portato a una crescita significativa dei ricavi totali annui del 2024, che hanno raggiunto i 15,6 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 13,2 miliardi dell’anno precedente.
L’innovazione tecnologica. Introduce nuove funzionalità basate sull’intelligenza artificiale per le playlist con prodotti come AI DJ e Daylist, oltre alla ampliazione dell’offerta di audiolibri e podcast, con accesso anticipato alle nuove uscite musicali per gli abbonati premium, prevendite esclusive per concerti ed eventi live e piani super-premium con contenuti aggiuntivi o vantaggi dedicati.

Ma vediamo l’impatto in Italia. 
Secondo il Report Annuale Loud & Clear, che descrive l’economia dello streaming in modo semplice, le royalties generate dagli artisti italiani nel 2024 hanno prodotto un giro d’affari per l’industria musicale pari a 158 milioni di euro, triplicando il valore rispetto al 2019 e registrando una crescita del 20% rispetto all’anno precedente. Non a caso, per la prima volta, l’italiano è entrato a far parte delle lingue che generano oltre 100 milioni di euro di ricavi, con un aumento del 23% rispetto al 2023. Un dato indicativo del gradimento della musica italiana all’estero sono i dati d’ascolto, che mostrano come il 50% di tutte le royalties generate dagli artisti italiani provenga da ascoltatori al di fuori dell’Italia. Un segnale molto incoraggiante, considerando che il 40% di questi ricavi è destinato ad artisti o etichette indipendenti. Inoltre, il numero di coloro che hanno generato tra i 10.000 e i 100.000 euro in un anno si è più che raddoppiato.

Nota 
Nonostante i clamorosi risultati positivi, il quadro non è del tutto roseo. Al di là della crescita complessiva, la maggior parte degli artisti fatica ancora a ottenere guadagni significativi dallo streaming. Secondo uno studio del 2023 dell’Università del Sacro Cuore di Milano e  Itsright, il 79,33% degli artisti intervistati ha dichiarato di non ricavare nulla o quasi nulla dalle piattaforme di streaming. Solo una piccola parte di loro guadagna fra l’1 e il 25% del proprio reddito grazie agli ascolti digitali. 

Eradis Josende Oberto