News | 23 maggio 2025, 16:00

Euro digitale: il contante del futuro o un’utopia ben confezionata?

Siamo davvero pronti a dire addio al portafogli? Tra promesse di efficienza e timori per la privacy, l’euro digitale divide cittadini, imprese… e anche le banche.

Euro digitale: il contante del futuro o un’utopia ben confezionata?

Quando è stata l’ultima volta che avete frugato nel portafogli in cerca di spiccioli? E se domani quel gesto diventasse superfluo perché ogni euro, contante compreso, vive in forma digitale sul vostro smartphone? La Banca centrale europea ci lavora dal 2023 e, proprio questo mese, ha lanciato un Innovation Hub con settanta aziende per mettere alla prova l’infrastruttura del nuovo “cash 2.0”. 

Cosa cambierebbe, in concreto, per cittadini e imprese? Immaginate una fattura pagata nel momento stesso in cui viene emessa, senza tempi di settlement né commissioni nascoste. Oppure un rimborso assicurativo che arriva sul wallet pochi secondi dopo l’ok del perito. Fantascienza? Forse no: la bozza di rulebook pubblicata ad aprile delinea già standard tecnici e diritti degli utenti .

Eppure, la strada è tutt’altro che in discesa. Il Parlamento europeo deve ancora chiudere il Single Currency Package e, secondo il membro del board BCE Piero Cipollone, la normativa potrebbe slittare all’inizio del 2026 . Senza quel via libera legislativo, la decisione prevista per ottobre 2025 rischia di restare lettera morta. 

Poi c’è il nodo della fiducia. Siamo pronti a consegnare alla BCE le nostre abitudini di spesa? La Banca centrale promette privacy al livello del contante e un tetto agli importi per evitare fughe di depositi dalle banche, ma basterà a convincere chi teme un “Grande Fratello monetario”? E le banche, che già vedono erodersi le commissioni sulle carte, come reagiranno?

Chi guarda al bicchiere mezzo pieno nota che un euro digitale “programmabile” potrebbe sbloccare pagamenti macchina-macchina, micro-transazioni IoT e filiere B2B più efficienti. Chi teme il lato oscuro ricorda che, nei piani, i portafogli degli individui avranno un limite e quelli aziendali verranno svuotati a fine giornata su conti ordinari: un modo elegante per dire che la rivoluzione sì, ma solo fino a un certo punto.

Alla fine, dunque, rivoluzione o ipotesi? Forse la risposta dipende da noi: accetteremo di rimettere in discussione il denaro come lo conosciamo da secoli, o preferiremo la rassicurante frusciata delle banconote? La partita è aperta, e non si gioca solo nelle sale di Francoforte: il prossimo click, sul vostro smartphone, potrebbe già essere il primo passo verso un euro che non toccherete mai, ma che, paradossalmente, vi terrà in tasca più di prima.

Il conto alla rovescia è iniziato: siete pronti?

Paolo D'Ascenzi