Dopo l’elezione di ieri, il Vaticano ha un nuovo pontefice: Papa Robert Francis Prevost, primo papa americano della storia. E oltre al peso spirituale della sua missione, il nuovo capo della Chiesa cattolica eredita un’altra, meno visibile ma altrettanto impegnativa responsabilità: rimettere in ordine i conti disastrati della Santa Sede.
Perché la realtà è chiara: le finanze vaticane sono in profondo rosso. L’ultimo bilancio disponibile, datato 2023, parla di quasi 68 milioni di euro di perdite, su una spesa complessiva che ha superato 1,2 miliardi di euro. Una voragine difficile da colmare.
Ma da cosa nasce questa crisi? I motivi sono molteplici. In primis, un crollo costante delle donazioni dei fedeli, che un tempo rappresentavano un pilastro della solidità economica vaticana. Poi, una lunga catena di scandali finanziari, investimenti opachi, episodi di corruzione e persino riciclaggio di denaro. Infine, una struttura burocratica enorme, con costi elevatissimi di gestione e un apparato che resiste a ogni tentativo di snellimento.
Papa Francesco, nel suo pontificato, aveva provato a invertire la rotta: più trasparenza, pubblicazione (finalmente!) dei bilanci, riduzione degli stipendi e taglio alle spese superflue. Ma ha trovato ostacoli ovunque, anche tra le mura vaticane. E ora, il testimone passa a Prevost.
Sarà lui a dover decidere: va mantenuta l’attuale macchina ecclesiastica, oppure serve un ridisegno profondo?
È sostenibile, oggi, un sistema che spende molto di più di quanto incassi? E come si concilia una crisi economica interna con l’immagine pubblica della Chiesa, che predica sobrietà e servizio ai poveri?
Una risposta non è semplice. Ma ciò che è certo è che il tempo degli aggiustamenti provvisori è finito. Il nuovo papa dovrà muoversi tra equilibrio dottrinale e riforma concreta, tra spiritualità e sostenibilità economica. Perché senza un cambio di passo deciso, anche la credibilità della Chiesa potrebbe pagare il conto.
Robert Francis Prevost ha oggi l’occasione di scrivere un nuovo capitolo. Resta da vedere se riuscirà dove altri hanno solo tamponato. E se, per una volta, la provvidenza avrà anche i conti in ordine.