News | 30 aprile 2025, 13:00

Vivere, non solo visitare: l’Italia del turismo esperienziale!

Il viaggio che muove le emozioni dell’uomo e lo riporta alla bellezza dell’incontro con la cultura ed il prossimo. È sempre più in crescita il turismo definito esperienziale. Non si tratta di un semplice viaggio, ma di una profonda ricerca di immersione con territorio con cui si entra in contatto.

Vivere, non solo visitare: l’Italia del turismo esperienziale!

Bentornati all’ottavo appuntamento settimanale col mondo del turismo. Oggi parleremo di viaggi esperienziali. L’essere umano è sempre alla ricerca di sé, dell’altro e delle emozioni. 
Il turismo cambia volto in riferimento alla cultura di cui fa parte, segue l’evolversi delle società, degli stili di vita e del modo di percepire il mondo degli individui. In un periodo storico come quello di oggi dove la dinamicità, la velocità e la superficialità dell’esistenza prendono il sopravvento, cresce il desiderio e, forse la necessità, di ritrovare quelle emozioni profonde che ci leghino con la terra, la cultura e le persone che incontriamo. Le piccole emozioni sono i grandi capitani della nostra vita e obbediamo loro senza saperlo diceva un pittore olandese.

 Che cosa si intende per turismo esperienziale?

Si tratta di una forma di turismo che mette al centro l’esperienza diretta ed autentica del viaggiatore, coinvolgendolo attivamente nella cultura, nella vita quotidiana, nelle tradizioni e nelle attività del luogo visitato. Il turista non si limita alla semplice visita dei luoghi d'interesse, ma punta a vivere emozioni e interazioni significative.
Si tratta di un viaggio che coinvolge tutti i sensi prendendo parte ad un’esperienza unica e memorabile.
Nel turismo esperienziale possiamo trovare attività quali:

·        Corsi di cucina tradizionale

·        Vendemmia o raccolta di prodotti agricoli

·        Laboratori artigianali

·        Passeggiate con guide locali o narratori del territorio

·        Esperienze in fattoria

·        Partecipazione a feste popolari o riti tradizionali

·        Giornata di pesca con i pescatori locali

·        Esperienze musicali o artistiche locali

 Si tratta di un vero e proprio fenomeno di immersione nel territorio visitato, dove la curiosità e l’interesse per la conoscenza rappresenta il motore del nostro viaggio.

 Come sta cambiando il turismo esperienziale in Italia e quali sono le nuove tendenze che stanno emergendo?

 Il turismo esperienziale in Italia è in piena espansione, riflettendo un crescente desiderio di viaggiatori di vivere esperienze autentiche e immersive.

Secondo un rapporto di ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo) il 35% dei turisti che visitano l’Italia cerca esperienze che vadano oltre le tradizionali visite turistiche, con una spesa media per turista superiore del 30% rispetto al turismo convenzionale.
Questa tendenza è particolarmente evidente nelle regioni come Toscana, Sicilia e Puglia, dove le offerte esperienziali sono particolarmente sviluppate.
Il 75% dei viaggiatori italiani (circa 25 milioni) ha svolto nell’ultimo anno almeno un viaggio o una vacanza motivata da esperienze non convenzionali. I viaggi non convenzionali comportano in media uno spostamento di circa 350 km e una spesa media pari a oltre 850 euro e più del 60% di queste esperienze avviene al di fuori del periodo estivo.
Il turismo esperienziale rappresenta un’opportunità unica per l’Italia e le sue imprese. Il Paese, costituito prevalentemente da piccole e medie imprese, risulta essere un terreno fertile per questo fenomeno turistico, in quanto l’offerta è variegata e specializzata a livello locale. Inoltre, un aumento della presenza di viaggiatori al di fuori del periodo estivo abbatterebbe il problema della stagionalità
Lo sviluppo del turismo esperienziale è una necessità strategica a cui non poter rinunciare. Questo modello è funzionale a superare il fenomeno dell’overtourism, nonché all’abbattimento dell’incertezza nello sviluppo economico unitario dell’intera filiera turistica nazionale. 
L’Italia è un Paese che offre molteplici opportunità di praticare un turismo legato ad attività non convenzionali: i territori si caratterizzano per una vasta offerta, ciascuno con proprie peculiarità e caratteristiche.
Le pmi devono essere in grado di offrire attività ed esperienze sempre più uniche e personalizzate, con un forte richiamo al territorio in cui vivono ed operano. 
Importante risulterà la connessione con la comunità locale e una buona strategia di governance, che aiuti le imprese più piccole e che sviluppi un’economia sostenibile territoriale. 

Zaki Lombardo