News | 14 luglio 2025, 09:00

Vacanza all’italiana 2025, un giro d’affari di 35 miliardi di euro. Saranno invece 8,4 milioni coloro che vi rinunceranno, di cui il 69% per ragioni economiche

30,5 milioni di italiani in partenza per le vacanze estive, 918 euro la spesa pro capite quest’anno, considerando solo alloggio e costi di trasporto

Vacanza all’italiana 2025, un giro d’affari di 35 miliardi di euro. Saranno invece 8,4 milioni coloro che vi rinunceranno, di cui il 69% per ragioni economiche

Come nelle migliori tradizioni, con l’arrivo dell’estate gli italiani non riescono a rinunciare alle loro vacanze estive, e coloro che lo fanno è perché sono davvero costretti. In Europa, l’Italia è sul podio tra i Paesi con più voglia di vacanze: l’83% degli italiani ha dichiarato di voler partire per l’estate, ben sopra la media europea del 75%.
Nonostante l’inflazione latente, l’impennata dei prezzi e gli stipendi precari rimasti fermi a vent’anni fa, che incidono negativamente sul potere d’acquisto, oltre 30,5 milioni di italiani sceglieranno comunque di concedersi almeno una vacanza nei mesi estivi, con un incremento di 1,5 milioni rispetto allo scorso anno. Tuttavia, saranno 8,4 milioni coloro che saranno costretti a rinunciare, di cui il 69% per ragioni economiche — una cifra che corrisponde a ben 9 milioni di persone, un dato alquanto allarmante.
Tra questi, secondo stime di Facile.it e EMG Different, il 48% ha ammesso di non essere riuscito a risparmiare a sufficienza a causa dell’aumento generale del costo della vita, mentre il 20% rinuncerà per i prezzi di viaggi e vacanze divenuti insostenibili. Per circa 1,5 milioni di italiani, invece, è sopraggiunto un imprevisto economico, spesso legato al lavoro.
Quest’anno, infatti, gli italiani spenderanno in media 918 euro a testa, considerando solo alloggio e costi di trasporto. Un nucleo familiare di tre persone, al netto del cibo e di tutte le altre spese legate alla vacanza, raggiungerà un budget minimo di circa 2.700 euro.
Si rinuncia alle vacanze estive anche per altri motivi: il 16% di chi non partirà ha dichiarato che farà le ferie in un altro periodo dell’anno, circa 380mila italiani resteranno vicino a un familiare anziano, mentre il 10% rimarrà a casa per accudire un animale domestico.
Tra i vacanzieri più accaniti, invece, ci sono coloro che ricorrono anche a società di credito pur di non rinunciare alle vacanze. Secondo le stime di Facile.it e Prestiti.it, nei primi cinque mesi dell’anno sono stati erogati 220 milioni di euro solo per pagare viaggi e vacanze, con richieste medie di poco più di 5.500 euro da restituire in quattro anni.
Per cui, nonostante le difficoltà economiche, si constata che il 68% degli italiani è disposto a ridurre le spese per il tempo libero (ristoranti, palestre, cultura) pur di viaggiare — una percentuale superiore al 60% registrato dalla media europea. Ancora più sorprendente è il 67% degli italiani disposto a rinviare acquisti importanti, come auto nuove o ristrutturazioni di casa, pur di riuscire a partire per le irrinunciabili vacanze estive.
Quest’anno, il 91% programmerà viaggi in Italia, mentre solo il 9% sceglierà vacanze esclusivamente all’estero.

Ma qual è il quadro del turismo estivo quest’anno?
Malgrado l’alto numero di italiani costretti a rinunciare alle vacanze estive, il turismo nel Belpaese gode di una salute eccellente. La stima dell’impatto economico complessivo durante il periodo estivo oscilla tra i 35 e i 39 miliardi di euro.
Secondo l'istituto di ricerca Demoskopika, tra giugno e settembre sono attesi 65,8 milioni di arrivi e 267 milioni di presenze, in crescita rispetto all’estate 2024. Questo incremento equivale a circa 2,2 milioni di turisti in più, rappresentando la miglior performance estiva degli ultimi decenni, con un flusso turistico mai raggiunto prima.
Si prevedono 30,1 milioni di arrivi italiani, in crescita del +5,5% rispetto al 2024, e 5,7 milioni di arrivi dall’estero, in aumento del +1,7%.
Per la prima volta nella storia, le presenze straniere superano quelle italiane durante il periodo estivo: un vero e proprio sorpasso che ridisegna l’equilibrio dei flussi turistici nel Paese. Il mercato internazionale rappresenta ora il 51,6% delle presenze totali, con quasi 138 milioni di notti.

Nota
Ragioni economiche, cambiamenti climatici e uno scenario geopolitico instabile sono le preoccupazioni più ricorrenti oggi per i viaggiatori e i rinunciatari nostrani. 

Eradis Josende Oberto