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Sono stati affrontati diversi temi. Lâaudizione, fortemente richiesta dalla Commissione, viste anche le criticità che tutti stiamo riscontrando, si Ú articolata in due parti: inizialmente, Donnarumma ha illustrato le linee di indirizzo strategico del gruppo, presentando dati, numeri e prospettive; successivamente, i membri della Commissione hanno avuto modo di porre domande specifiche.
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Uno degli argomenti centrali Ú stato il piano di investimenti di Ferrovie dello Stato per i prossimi cinque anni, pari a circa 100 miliardi di euro tra il 2025 e il 2029. Di questi, oltre il 60% sarà destinato alla rete ferroviaria, con una suddivisione tra manutenzione straordinaria e nuove infrastrutture, sia tratte per i pendolari che per lâalta velocità .
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Donnarumma ha dichiarato che, dei 25 miliardi di euro assegnati alle ferrovie, ne sono stati spesi 12. Ha voluto sottolineare che i fondi del PNRR si possono utilizzare solo per lo sviluppo di nuove infrastrutture e non per lâammodernamento dellâesistente. Secondo lâAD, i cantieri non stanno interferendo sulle linee attualmente in esercizio, perché riguardano principalmente nuove tratte o potenziamenti. Solo in fase di collaudo potrebbero verificarsi alcuni disagi. Tuttavia, pur volendo centrare tutti gli obiettivi del PNRR, Ú chiaro che esistano delle criticità che potrebbero impedire la conclusione dei lavori entro giugno 2026. Parliamo dei 13 miliardi ancora da investire. LâAD ha dichiarato che sono in corso delle riformulazioni di negoziazione con il governo, e quindi con la comunità europea.
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Esatto: il M5S Ú contrario alla privatizzazione, perché storicamente tali operazioni non hanno mai portato benefici, e il timore Ú quello di svendere parti della rete a fondi privati per coprire il debito pubblico. Ciò avrebbe ripercussioni dirette sugli utenti, con un inevitabile aumento dei costi dei servizi. Donnarumma ha assicurato che non sono previste privatizzazioni né quotazioni in borsa, ma che si stanno valutando con il MEF modelli alternativi di finanziamento, tra cui lâutilizzo di fondi infrastrutturali italiani per sostenere gli investimenti, mantenendo comunque il controllo pubblico. Ha specificato che lâobiettivo non Ú sostituire lâinvestimento pubblico, ma di integrarlo. Stridono, però, le sue parole, rispetto allâapertura a capitali privati dichiarata dal ministro Salvini non più di due settimane fa, oltre che da quanto emerso anche da indiscrezioni giornalistiche. Questo Ú chiaramente un tema molto delicato, su cui non abbasseremo la guardia.
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Abbiamo evidenziato il problema, dovuto, secondo noi, ad una mancata programmazione dei lavori sullâinfrastruttura, che ha causato blocchi, ritardi e disagi vari. Donnarumma ha riconosciuto che la densità di cantieri ha creato problemi di congestione, aggravati dalla carenza di manodopera e dallâaumento dei costi. Dalla sua informativa, però, Ú anche emerso che, a fronte di 9.000/10.000 convogli al giorno, nel mese di gennaio la puntualità Ú stata del 90% per i treni regionali (entro i 5 minuti di ritardo) e dellâ80% per lâalta velocità (entro i 10 minuti di ritardo). Tuttavia, la percezione di pendolari, studenti e turisti spesso non corrisponde a questi dati, e quotidianamente vengono segnalati disservizi. LâAD ha ammesso che la comunicazione sui cantieri dellâestate scorsa Ú stata insufficiente e per questo sta pianificando una campagna di informazione per aggiornare i cittadini cantiere per cantiere e tratta per tratta sui possibili disagi e sulle modifiche alla circolazione. Â
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Sì, il trasferimento di Strisciuglio da RFI a Trenitalia, auspicato da Salvini, solleva dubbi di conformità alla normativa europea. Donnarumma ha dichiarato che le procedure sono state rispettate, ma le perplessità rimangono. La documentazione relativa al rinnovo del CdA di FS, infatti, Ú attualmente al MEF, che la sta valutando.
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In Commissione sono stati segnalati oltre 800 episodi di furti e violenze. Donnarumma ha riconosciuto il problema, definendolo "un suo cruccio", e ha riferito di accordi sindacali in corso e di un protocollo con il Ministero degli Interni e con la Polfer, che avrebbe messo a disposizione 400 unità aggiuntive sul 2025, oltre ai 1200 addetti alla sicurezza già operativi.
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Sì, Ú stato affrontato il tema del recupero dellâenergia elettrica generata dalle frenate e dellâaumento dellâutilizzo di energia rinnovabile, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione del trasporto ferroviario. A questo aggiungo che, proprio pochi giorni fa, abbiamo letto sui quotidiani dei treni ad idrogeno, che dovrebbero entrare a regime entro lâinizio del 2026. Si tratta di una tecnologia che consente lâutilizzo dellâidrogeno per generare elettricità , evitando lâemissione diretta di COâ: sembrerebbe la soluzione più efficace per raggiungere gli obiettivi di zero emissioni nette al 2040.
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Diciamo che il tempo a disposizione non Ú stato molto, considerando la complessità dei temi trattati. Non sono state fornite risposte al rimborso automatico per i ritardi sullâAlta Velocità , come siamo rimasti un po' perplessi sulle slide del piano strategico, rispetto alla possibilità di poterlo visionare nella sua interezza. A tal proposito, Donnarumma si Ú impegnato ad inviare delle note scritte più dettagliate sui piani di investimento, regione per regione, incluso il Terzo Valico, la relativa copertura finanziaria e il trasporto merci su rete ferrata. Per quanto riguarda, invece, la possibilità di poter acquisire il piano strategico, lâAD ha dichiarato che, trattandosi di un documento gestionale, non Ú previsto che venga presentato in Parlamento. Detto questo, si Ú comunque impegnato a fornire una versione più dettagliata in modo da permettere ai commissari di poterlo approfondire. Torniamo a parlare del raddoppio della #Pontremolese, unâopera per la quale mi sono impegnato a lungo, soprattutto quando ero Sottosegretario al Mit durante il Conte 2. Con il #DecretoRilancio del 2020, infatti, abbiamo stanziato e previsto fondi fino al 2032, in particolare per la tratta Parma-Vicofertile. Abbiamo interloquito più volte con la Prefettura di Parma e con il commissario straordinario Cocchetti e, grazie anche al lavoro del collega Davide Zanichelli, abbiamo incrementato i fondi per la realizzazione dellâopera, raggiungendo la cifra di 360 milioni di euro.
Ma, e arriviamo al punto, da quando al governo câÚ la destra Ú tutto fermo!
Eâ notizia di pochi giorni fa che il Viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Edoardo Rixi ha âconfermatoâ che per questâopera strategica il Governo non ha più investito un euro. E che dobbiamo attendere la fine del Pnrr che, però, poco ha a che fare con la Pontremolese, trattandosi di un investimento precedente. In questo senso, possiamo affermare che il Governo ha mantenuto le promesse! Già alla fine del 2023 aveva ribadito che non erano previsti ulteriori investimenti, atteggiamento confermato, proprio nei giorni scorsi, dallâassenza di Regione Liguria ad un importante incontro con Toscana ed Emilia-Romagna sul tema, dove il Presidente Bucci ha disertato il tavolo.
Stiamo parlando di unâopera che non solo favorirebbe il #trasportomerci dal porto di La Spezia al Parmense - incentivando il traffico su rotaia e la #sostenibilità ambientale - ma che rappresenterebbe anche una #lineapasseggeri fondamentale per le comunità dellâAppennino e i pendolari delle due vallate.