Il Bonus Natale, confermato dal viceministro Maurizio Leo in questi giorni, è una misura certamente positiva, che offre un aiuto immediato a chi è maggiormente in difficoltà e una piccola spinta alla spesa delle famiglie meno abbienti, anche se di lieve entità. Per promuovere una ripresa strutturale e duratura dei consumi, però, è necessario fare di più e andare oltre gli interventi ‘spot’. Così Confesercenti.
Uno dei nodi da sciogliere per la ripartenza della domanda interna è senz’altro quello del peso della tassazione sui redditi da lavoro dipendenti. Anche perché, dopo due anni di alta inflazione, il rischio di fiscal drag è sempre più concreto, soprattutto per i lavoratori che hanno ottenuto un aumento delle retribuzioni tale da passare ad un’aliquota IRPEF più pesante. Un drenaggio fiscale che rischia di ridurre fortemente l’impatto positivo degli aumenti retributivi sui consumi.
In questo quadro, pensiamo che l’intervento più opportuno sia una detassazione generalizzata degli aumenti salariali. Una misura di politica economica con un impatto più ampio e duraturo rispetto a bonus una tantum che, se ben calibrata, potrebbe sostenere non solo la ripresa dei consumi, ma anche la qualità della vita dei lavoratori e la produttività del sistema economico.