Bentornati ad un nuovo appuntamento con la nostra rubrica dedicata al turismo. Oggi il nostro viaggio prosegue lì dove l’esperienza incontra la natura, il gusto e la tradizione. Parleremo di agriturismi, una realtà in continua evoluzione che non è più solo sinonimo di ospitalità in campagna, ma rappresenta un modello di turismo lento, sostenibile e profondamente legato ai territori. Un modo diverso di viaggiare, fatto di relazioni, benessere e storie da vivere.
Il settore agrituristico italiano sta vivendo un periodo di grande vitalità. Secondo i dati ISTAT, nel 2023 le aziende agrituristiche attive in Italia hanno raggiunto quota 26.129, con un incremento dell’1,1 % rispetto all’anno precedente. E la crescita non è solo numerica, infatti il valore della produzione ha toccato 1,9 miliardi di euro, registrando un balzo del +15,4 % in un solo anno.
A trainare questo sviluppo è anche l’interesse del pubblico: sono stati oltre 4,5 milioni gli agrituristi nel 2023, con un aumento dell’11 % sul 2022. Un dato significativo riguarda sicuramente la provenienza dei visitatori, infatti più della metà (51 %) di questi ospiti proviene dall’estero. Un segnale chiaro che le campagne italiane sanno parlare al mondo, grazie a un’offerta che sa coniugare semplicità e qualità.
Dove si cresce di più?
Non tutte le aree crescono allo stesso modo. Le regioni con l’incremento più marcato nel numero di agriturismi sono la Sardegna (+3,5 %), il Lazio (+3,3 %) e la Toscana (+2,9 %). In termini geografici, oltre il 53 % delle strutture si trovano in zona collinare, mentre il 31 % è in montagna e solo il 16 % in pianura. Una distribuzione che premia i paesaggi e le atmosfere più suggestive.
Da segnalare anche la forte diffusione capillare: quasi il 64 % dei comuni italiani ospita almeno un agriturismo, con picchi dell’85 % nel centro Italia. Numeri che raccontano un’Italia rurale viva e accogliente.
Agriturismo è esperienza
Negli ultimi anni, l’agriturismo ha cambiato pelle; non si tratta più solamente di un soggiorno nel verde, ma un’esperienza completa e immersiva. Le strutture si aprono a nuove attività e diventano veri e propri hub multifunzionali, capaci di proporre:
- Degustazioni e percorsi gastronomici: oltre 6.500 aziende offrono assaggi guidati di vino, olio, formaggi e prodotti agricoli a km 0.
- Attività outdoor: trekking, escursioni in bici, passeggiate nei boschi, osservazione della fauna e laboratori didattici.
- Corsi e laboratori: cucina contadina, panificazione, raccolta stagionale, attività per bambini e famiglie.
- Turismo lento e sostenibile: sempre più viaggiatori cercano relazione con il territorio, vogliono conoscere chi produce, come si vive e cosa si tramanda.
Anche l’autunno e l’inverno diventano momenti ideali per soggiorni in agriturismo quando le temperature più miti, la bellezza dei paesaggi, le esperienze al chiuso come le degustazioni o i momenti benessere (spa, relax, silenzio) attirano un pubblico in cerca di equilibrio e autenticità. Il mondo degli agriturismi si sta rivelando una risorsa preziosa per i territori italiani, non solo per la capacità di attrarre turisti, ma anche per il valore che genera attorno a sé. Intorno a queste strutture si crea un ecosistema fatto di relazioni, saperi, filiere corte e collaborazioni locali. La multifunzionalità che caratterizza l’agriturismo moderno, dove all’ospitalità si affiancano esperienze gastronomiche, attività culturali, benessere e natura, apre nuove possibilità a livello economico, sociale e ambientale.
In molte aree del Paese, soprattutto quelle interne e collinari, l’agriturismo rappresenta una forma di turismo capace di sostenere l’economia locale anche nei mesi meno affollati, offrendo esperienze legate alla stagionalità e alla tradizione. Sempre più viaggiatori scelgono di scoprire l’Italia lontano dai circuiti convenzionali, attratti dalla lentezza dei ritmi rurali, dall’autenticità delle relazioni e dalla possibilità di “vivere” un luogo, più che visitarlo. Non è un caso che molte strutture scelgano di rinnovarsi, investendo nella qualità dell’accoglienza e nella narrazione del territorio. Tra laboratori artigianali, corsi di cucina contadina, escursioni e degustazioni, cresce il desiderio di proporre un’ospitalità che non sia solo confortevole, ma anche significativa. In questo contesto, la capacità di raccontare il proprio territorio, valorizzare le sue unicità e costruire esperienze su misura diventa un elemento chiave, in grado di fare la differenza.
L’agriturismo, dunque, non è più soltanto un’opzione per chi cerca relax immerso nella natura, ma un simbolo di come si possa fare turismo in modo più consapevole, sostenibile e connesso alle comunità locali. Una risposta sempre più apprezzata a un bisogno crescente di esperienze vere, radicate nei luoghi e nelle storie che li abitano.
Oggi più che mai, l’agriturismo italiano rappresenta un modello di accoglienza capace di coniugare tradizione e innovazione. È una risposta concreta a chi cerca esperienze vere, lontano dalle masse, ma anche uno spazio turistico lento, rispettoso, partecipato.
Per le piccole imprese del settore, il momento è favorevole. C’è una domanda crescente, ci sono incentivi, ci sono territori che aspettano solo di essere raccontati. Chi saprà leggere i segnali e adattarsi con creatività e visione, troverà nell’agriturismo un alleato prezioso per il presente e per il futuro.