Dal prossimo 9 ottobre i bonifici istantanei entreranno in una nuova fase regolamentata: le banche dovranno garantire ai clienti la verifica preventiva del beneficiario, insieme all’applicazione di costi identici a quelli dei bonifici ordinari. Una misura europea che punta a rafforzare la fiducia e a incentivare l’utilizzo dei pagamenti in tempo reale, rendendoli più accessibili. Gli esperti raccomandano prudenza: laddove non sia strettamente necessario trasferire somme in pochi secondi, rimane preferibile l’uso del bonifico tradizionale, che offre maggiori margini di sicurezza e la possibilità di bloccare eventuali errori prima dell’esecuzione definitiva.
Rischi e frodi nei pagamenti immediati
I bonifici istantanei, per la loro natura irreversibile, espongono i clienti a rischi più elevati di frode, in particolare alle cosiddette truffe di manipolazione del pagatore. Si tratta di raggiri messi in atto inducendo la vittima, spesso con urgenza o paura, a impartire di propria iniziativa un ordine di pagamento a favore del frodatore. Questo meccanismo riduce drasticamente la possibilità di rivalersi sulla banca, con l’effetto che, secondo i dati diffusi da Banca d’Italia, nell’89% dei casi la perdita ricade sul cliente. La verifica preventiva del beneficiario, che sarà obbligatoria anche per i bonifici ordinari, rappresenta un presidio utile ma non elimina il rischio, poiché la decisione finale resta in capo all’utente. Per questo è fondamentale prestare attenzione ai contatti sospetti e verificare sempre con canali indipendenti l’identità di chi richiede un pagamento urgente.
Costi sotto osservazione
Sul fronte dei costi, il Regolamento Ue 2024/886 ha imposto l’allineamento delle commissioni dei bonifici istantanei a quelle degli ordinari, impedendo aumenti specifici. Un obbligo che, secondo i rilievi condotti dal 2023, ha portato a un abbassamento generalizzato delle tariffe applicate da molte banche. Restano tuttavia aperti alcuni interrogativi sul futuro: la necessità di ammortizzare gli investimenti tecnologici, indispensabili per garantire l’operatività 24 ore su 24, potrebbe spingere gli istituti a rivedere le condizioni anche dei bonifici ordinari, evitando così squilibri normativi. Al momento l’onere della nuova verifica del beneficiario pesa 0,2 centesimi di euro per transazione, un costo unitario minimo che dovrebbe agevolare le economie di scala e favorire la diffusione dello strumento. Banca d’Italia riceverà annualmente dalle banche i dati sui bonifici rifiutati e sulle commissioni applicate, controllo che si affianca al monitoraggio indipendente dei costi e rappresenta un tassello importante per garantire trasparenza agli utenti, siano famiglie o imprese.