Analytics Insight, Reuters e il Financial Times stanno tracciando una cornice in cui emerge una verità incontestabile: l’AI è ormai il combustibile principale dell’algoritmico. In Cina, gli strumenti fintech e le stablecoin spingono all’exploit: l’indice Shanghai Composite ha chiuso al livello più alto da un decennio, trainato dalle speculazioni legate alla possibile approvazione di stablecoin in yuan . Questo trend non riguarda solo Pechino, ma è globale.
Pensate che il mercato globale dell’algoritmico nel 2024 sia stato stimato tra i 13 e i 21 miliardi di dollari, con tassi di crescita annui compresi tra l’8 e il 13 % fino al 2030 . Quanto è reale questa espansione: è frutto della sola velocità, dell’automazione o di una vera evoluzione strategica? E quanto pesa, nel vostro business o startup, distinguere tra differenza di “esecuzione” e valore differenziale?
In India, a Money Expo India 2025 a Mumbai, si è dibattuto su come l’algo-trading e i pagamenti digitali stiano rivoluzionando anche i mercati emergenti. Traders, fintech, esperti si confrontano su mean reversion, futures e crypto: argomenti che fino a qualche anno fa erano confinati ai desk più sofisticati.
Tuttavia, se l’AI offre vantaggi di velocità, precisione e continuità 24/7, non possiamo ignorare la controparte oscura. La FCA nel Regno Unito ha avvertito: molte società di trading algoritmico mostrano gravi lacune in termini di governance, monitoraggio e comprensione dei sistemi di terzi . Allo stesso modo, fonti del Financial Times riportano che il 95 % delle imprese non sta ottenendo ritorni reali dagli investimenti in generative AI, alimentando il sospetto di una bolla AI .
L’ecosistema quant in Cina è terreno fertile per visioni estreme: Feng Ji, fondatore del fondo Baiont, sostiene che chi non adotta l’AI entro tre anni sarà spazzato via dal mercato. Il suo modello AI-first copre l’intero ciclo: individuazione di fattori, generazione di segnali e strategia, con un team prevalentemente tecnologico e minimamente finanziario . È una predizione audace e radicale: siete pronti a spostare il baricentro della vostra strategia dalla finanza pura alla tecnologia pura?
Ma che ne sarà della stabilità dei mercati? La Bank of England avverte del rischio che strategie AI simili possano portare posizioni troppo correlate, amplificando shock in momenti di stress . D’altronde, è già noto che i sistemi automatizzati—specialmente gli HFT—possono provocare flash crash o manipolazioni mascherate, come dimostrato in passato .
E allora: dove si trova la linea di equilibrio tra guadagno tecnologico e tenuta sistemica? Usiamo algoritmi appena sufficienti per rimanere “nel gioco” o ne sfruttiamo fino in fondo la rivoluzione? I rischi normativi—già evidenti nel warning della FCA—rendono necessaria una riflessione pratica, non emotiva.
In sintesi: l’intelligenza artificiale sta ridefinendo il trading algoritmico, aprendo opportunità enormi ma esponendo anche a rischi sistemici e normativi. Il gap tra chi cavalca il cambio e chi resta ancorato a modelli tradizionali diventa sempre più netto. A voi la decisione: siete equipaggiati per competere o rischiate di essere marginalizzati? Il tempo di decidere è adesso.