Il Consiglio dell’Unione europea ha dato il via libera venerdì 20 giugno alla revisione tecnica del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano. L’intervento, composto da 67 modifiche, non modifica il valore complessivo del piano (194,4 miliardi di euro) ma introduce modifiche per semplificare l’attuazione, ridurre oneri burocratici e compensare fattori imprevisti. Tra le novità, fondi destinati all’economia circolare, incentivi per veicoli a basso impatto e bonus per l’acquisto di auto elettriche e rottamazione dei mezzi inquinanti.
Riguardo il Piano l’Italia conferma delle performance superiori alla media europea con circa 140 miliardi ricevuti (72 % delle risorse), contro una media UE del 48 %, e il 54 % degli obiettivi programmati raggiunti, rispetto al 36 % della media. Completare tutte le tappe entro il 31 dicembre 2026 rimane l’obiettivo principale.
Imprese e partite IVA: incentivi mirati
Con la revisione PNRR arrivano 600 milioni dedicati a bonus auto elettriche, con contributi fino a 11.000 € per i privati e massimo 20.000 € per le microimprese, con copertura del 30 % del prezzo di listino. Queste misure favorirebbero i titolari di partita IVA attivi nei trasporti, nell’artigianato e nella logistica, che potranno così sostituire i vecchi veicoli aziendali con mezzi sostenibili, risparmiando carburante e costi manutentivi. Nella revisione rientrano anche misure per l’economia circolare (1,2 miliardi), che interesseranno partite IVA impegnate in rifiuti e riciclo. Inoltre, la semplificazione delle procedure autorizzative sgrava le microimprese, facilitando l’accesso ai fondi PNRR e la gestione dei progetti.
Transizione digitale e green
Il Piano contempla anche il rafforzamento delle misure legate alla transizione 5.0, con strumenti dedicati a digitalizzazione e innovazione. La Commissione UE ha sottolineato la necessità di frazionare i progetti non conclusi entro l’agosto 2026, affidandone parte a fondi nazionali o strumenti di coesione. Per le partite IVA, questo implicherebbe poter accedere in modo più rapido a risorse per formazione, automazione, sostenibilità e telelavoro. Sostenere la competitività rimane fondamentale: le microimprese generano circa il 27 % del valore aggiunto e impiegano il 43 % degli addetti, ma in molti casi mancano della capacità gestionale e finanziaria per cogliere le potenzialità del PNRR.
La delibera del Consiglio Ue costituisce quindi un passaggio cruciale per consolidare l’attuazione del piano e sbloccare gli incentivi promessi.