I suoi segreti li ha carpiti osservando il mare fin da bambino. Una formazione da Architetto Navale per l’imprenditore ligure Umberto Tagliavini che ha fondato Marine Design & Services con cui si occupa di progettazione di yacht ed imbarcazioni tecniche e da lavoro.
Esperto di velocità in acqua, Tagliavini concepisce gli scafi, quelli più efficienti perché - spesso affermato - “il successo di uno scafo è un segreto che solo andando sott’acqua si può comprendere”.
Realizzare linee d’acqua non è cosa semplice. Per le barche di piccola dimensione, ade esempio, il peso dell’equipaggio può essere determinante per modificare l’assetto; allo stesso modo, anche i grandi natanti riservano difficoltà per via della loro complessità. Un mondo, quello del mare, che Tagliavini conosce da sempre, persino meglio di quella tecnologia nautica che, oggi, appare elemento irrinunciabile nella progettazione di uno scafo e che lo ha portato, nel tempo, ad essere un professionista apprezzato in tutto il mondo per la perfezione delle sue carene.
Anni di studio, di prove ed intuizioni. Tagliavini è riuscito a scoprire il segreto dello scafo perfetto, quello che riesce a garantire una navigazione morbida, rapida e piacevole. Secondo l’architetto è solo stando a bordo di un’imbarcazione che si può realizzare un progetto. Il primo passo, quindi, è conoscere il comportamento del mezzo e del mare. La sua esperienza di oltre quarant’anni non può che confermare questo pensiero. Il suo nome risuona in numerosi porti e manifestazioni dedicate alla nautica ed al design del mare di tutto il mondo per l’altissimo livello delle sue idee. Dal Cannes Yachting Festival al Tigullio Design District, il lavoro di Tagliavini - cresciuto tra le banchine portuali di Santa Margherita Ligure - è riconosciuto universalmente per perizia, qualità e per l’equilibrio perfetto tra design, confort e validità.
La vera tenuta del mare si studia in mare e si realizza in cantiere, secondo l’architetto la cui creatività si ritrova nella creazione della carena, dello scafo e nel taglio degli interni. Ma è importante il collaudo in acqua per un’imbarcazione al fine di verificare la validità del proprio lavoro. “Ricordo che mi trovavo a bordo di una barca” – ha raccontato Tagliavini – “all’interno della cabina di prua; ero impegnato a leggere sul mio mobile. Le condizioni del mare non erano delle migliori. Fu in quel momento che ebbi una grande soddisfazione: quella di rimanere in piedi, nonostante l’aumento della velocità dell’imbarcazione”.
Le collaborazioni di Umberto Tagliavini con i cantieri del territorio sono tantissime: da Otam ad Apreamare da Numarine a Colombo, da Abbate ad Alalunga. Le tipologie di barche sono diverse, anche imbarcazioni storiche come l’affascinante gozzo. Ogni pezzo che esce dal cantiere viene seguito con cura, dalla progettazione alla messa in acqua. Ed è grazie alla fluidodinamica computazionale che un natante arriva in acqua avendo tutti gli elementi affinati senza necessità di prove ed eventuali correzioni. Ma non basta, sostiene Tagliavini, perché quando l’imbarcazione dovrà vedersela con quelle variabili legate alla natura stessa dell’ambiente - come il vento, le onde, le correnti - la tecnologia è di aiuto, ma non basta. Dallo studio della velocità in mare, alla capacità di riuscire a mantenere la barca asciutta a bordo durante la crociera attraverso l’utilizzo di elementi creati ad hoc e maggiormente performanti. Le richieste della clientela e del mercato, sia riguardo alle barche veloci che a quelle di maggiori dimensioni.
News | 29 maggio 2025, 12:00
Umberto Tagliavini: l’architetto navale ligure che studia le linee d’acqua
Quando lo scafo è perfetto
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