Le imprese dell’Unione Europea stanno guidando la transizione verso un’economia più verde e digitale. Secondo l’Investment Survey 2024 della Banca Europea per gli Investimenti (BEI), il 61% delle aziende europee ha già investito in mitigazione e adattamento climatico, e un ulteriore 53% prevede di farlo. Il cambiamento climatico, quindi, non è solo più solo una sfida, ma una direzione concreta per l’azione imprenditoriale.
La trasformazione digitale avanza: il 74% delle imprese europee utilizza tecnologie avanzate, con un aumento del 4% rispetto al 2023. Sebbene gli Stati Uniti siano ancora in testa con l’81%, il divario si sta colmando, e le imprese UE si distinguono per l’uso delle tecnologie al servizio della sostenibilità e della competitività.
Il sondaggio, condotto su circa 12.000 imprese in tutti gli Stati membri e negli USA, rivela anche come molte aziende europee abbiano reagito con determinazione agli shock sanitari, commerciali e inflattivi degli ultimi quattro anni. Invece, in risposta alle tensioni geopolitiche, cresce l’attenzione verso catene di approvvigionamento più sicure e resilienti, segnando un cambio nella strategia industriale europea.
Nonostante una riduzione nella quota netta di imprese che prevedono di aumentare gli investimenti (solo il 7% nel 2024 contro il 15% nel 2023), l’UE continua a superare gli Stati Uniti negli investimenti per la decarbonizzazione. Inoltre, il 27% delle imprese europee vede nella transizione verde un’opportunità, contro il 42% delle aziende americane che la percepisce come un rischio.
In termini di contenuti degli investimenti, il 37% è destinato ad asset immateriali come Ricerca e Sviluppo, competenze e know-how dimostrando una marcata attenzione all’innovazione. Tuttavia, solo il 26% delle imprese UE prevede di espandere la capacità produttiva nei prossimi tre anni, contro il 47% negli USA, evidenziando un approccio più cauto in un contesto ancora incerto.
“Il focus delle imprese europee su innovazione e sostenibilità mostra il potenziale dell’economia UE,” ha dichiarato Nadia Calviño, Presidente della BEI. Ma serve una maggiore integrazione dei mercati dei capitali europei per mobilitare investimenti privati.”
Persistono tuttavia difficoltà: il 46% delle imprese è ostacolato dai costi energetici, e il 60% degli esportatori denuncia ancora barriere tra gli Stati membri, a testimonianza di un mercato interno frammentato. A ciò si aggiunge la carenza di manodopera qualificata, un problema condiviso con gli Stati Uniti.
Il rapporto sottolinea infine che il rafforzamento delle catene di fornitura è oggi una priorità strategica. Sebbene le preoccupazioni legate al commercio globale siano in calo rispetto al 2023, permangono le difficoltà legate a regolamentazioni, dazi e standard nazionali divergenti.
In conclusione, le imprese europee si dimostrano pronte nel cogliere le sfide della twin transition, ma per garantire competitività e autonomia strategica dell’Europa sarà fondamentale ridurre le frammentazioni interne e sostenere gli investimenti in innovazione e resilienza.
News | 07 maggio 2025, 09:00
Le aziende europee mirano alla leadership Globale
Il sondaggio della BEI evidenzia una forte leadership delle aziende UE in investimenti climatici e tecnologici, ma persistono ostacoli e incertezze
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