News | 04 aprile 2024, 21:25

Come funziona la fatturazione degli psicologi

Come funziona la fatturazione degli psicologi

Se un tempo erano in pochi a rivolgersi ad uno psicologo o ad uno psicoterapeuta, oggi questa categoria di specialisti è presente nella vita clinica della maggior parte delle persone. Non importa se si tratta di disturbi gravi, di potenziali disturbi comportamentali o mentali o di lievi patologie: i cosiddetti “dottori dell’anima” sono sempre pronti a supportare i loro pazienti per donare loro l’equilibrio emotivo che hanno perso nella loro quotidianità.

Anche la categoria di psicologi e psicoterapeuti deve ovviamente far fronte a specifici adempimenti fiscali conseguenti ai loro introiti per le prestazioni terapeutiche offerte. Vediamo allora di capire come funziona la fatturazione degli psicologi e quali sono le cose essenziali da tenere a mente a livello amministrativo e, appunto, fiscale.

Il regime fiscale per psicologi e psicoterapeuti

In quanto liberi professionisti, psicologi e psicoterapeuti devono necessariamente essere in possesso di partita IVA. Esistono in merito due diverse tipologie di regime fiscale per farlo, alternative al regime ordinario: il regime fiscale forfettario e il regime fiscale semplificato.

Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato per coloro che svolgono attività d'impresa, arti o professioni in forma individuale. Per poter usufruire del regime fiscale forfettario uno psicologo o psicoterapeuta deve esercitare la sua attività in modo individuale, non deve superare compensi oltre gli 85.000 € e non deve essere soggetto ad esclusioni specifiche. L’adesione al regime fiscale forfettario non comporta l’adempimento fiscale e contabile, la produzione di fatturazione elettronica e di dichiarazione IVA e l'imposta sul reddito è determinata con l’applicazione di un'aliquota del 15% sui ricavi annui. Infine, anche il regime contributivo previsto ai fini previdenziali risulta in una percentuale ridotta.

Il regime semplificato, invece, è dedicato sia a liberi professionisti che a piccole imprese e nasce appunto per snellire le procedure contabili e fiscali. Rispetto al regime ordinario, il regime semplificato prevede il calcolo forfettario dell'IVA sui ricavi, una fatturazione più agevole, una riduzione delle procedure amministrative e contabili con conseguenti minori costi relativi alla gestione fiscale e contabile e il calcolo dell’IVA dovuta in modalità fissa in base ai ricavi, senza necessità di calcolarla su base trimestrale o annuale.

Fattura psicologi: come produrla

La fattura emessa da parte di uno psicologo deve contenere delle informazioni essenziali e obbligatorie affinché possa essere conforme alle normative fiscali in vigore. Innanzitutto deve riportare il nome e l’indirizzo dello psicologo in questione, poi deve contenere il numero di registrazione, il nome e il cognome del paziente, la data della fattura, la tipologia di prestazione effettuata sul paziente, l’importo pattuito e le eventuali tasse come l’IVA. Anche il numero della fattura deve essere inserito nel documento e deve essere rigorosamente progressivo man mano che si susseguono i mesi dell’anno fiscale.

Sarebbe infine buona abitudine creare sempre tre copie della fattura: una cartacea da consegnare al paziente, una cartacea da archiviare e una digitale da archiviare su file sul pc del terapeuta.

È possibile produrre una fattura unica per più sedute?

Solitamente, le prestazioni di psicologi e psicoterapeuti riguardano delle sedute di analisi e/o di psicoterapia, appunto, finalizzate ad individuare il singolo o i molteplici episodi, all’interno della vita del paziente, che scatenano il sintomo del disturbo per cercare quindi di affrontarli, superarli e permettere al paziente di tornare ad un equilibrio.

Non si tratta mai di una o due sedute ma si tratta quasi sempre di un percorso più o meno lungo durante il quale lo specialista impara a conoscere il paziente, impara a supportarlo e a capire l’iter terapeutico più adatto al carattere di quel paziente specifico, alla sua personalità e al suo background familiare e relazionale. 

Dal momento che, quindi, la fattura per ogni singola seduta avrà cadenza regolare (che può essere settimanale o quindicinale, raramente mensile) e importi sempre uguali, il terapeuta può decidere di emettere, magari mensilmente, una fattura cumulativa, ovvero una fattura che comprenda più sedute in un unico importo. ‍

Psicologi e contributi previdenziali: cosa sapere

Per quanto riguarda la questione relativa ai contributi previdenziali, occorre sapere che la cassa di previdenza per coloro che esercitano la professione di psicologo o psicoterapeuta è l’ENPAP e l'applicazione della rivalsa ENPAP, che ammonta al 2% dell'imponibile della prestazione, è obbligatoria ed è finalizzata anche a coprire spese come l’assistenza sanitaria integrativa, l’indennità per malattia o infortunio e, naturalmente, la determinazione dell’importo della pensione futura. Occorre inoltre iscriversi all’ENPAP entro 90 giorni dalla data di incasso del primo compenso.

Il bonus psicologo: cosa sapere

Il sistema di fatturazione per psicologi e gli adempimenti fiscali previsti per tale categoria di professionisti devono infine tenere presente anche il recente bonus di agevolazione fiscale istituito nel periodo post Covid a causa dell’incremento di disturbi legati principalmente ad ansia, depressione e attacchi di panico, conseguenti agli anni di lockdown e a tutto ciò che questo lungo periodo ha purtroppo comportato a livello familiare, relazionale, lavorativo e di salute. In questo caso, il paziente potrà avere un’agevolazione fiscale presentando la fattura dello specialista nella sua annuale dichiarazione dei redditi e lo psicologo dovrà semplicemente inserire in fattura il codice univoco fornito dal paziente che ha fatto richiesta e che ha diritto al bonus psicologo.