Milano– Con un atto che segna una svolta nella programmazione regionale, la Giunta di Regione Lombardia ha approvato il Piano di Azione Regionale (PAR) per le politiche in favore delle persone con disabilità 2026-2028. Lo strumento, varato su proposta dell’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Elena Lucchini, definisce la cornice strategica per i prossimi tre anni, ponendo al centro la persona con disabilità quale protagonista assoluta del proprio progetto di vita.
Il Piano, che dà piena attuazione ai principi della Strategia europea sulla disabilità e della recente riforma nazionale (D.Lgs. 62/2024), è fortemente ispirato alla legge regionale 25/2022 sulla Vita indipendente. "Con questo Piano – dichiara l’assessore Lucchini – Regione Lombardia compie un passo importante nel percorso di attuazione della riforma. Vogliamo superare approcci frammentati e settoriali, costruendo politiche integrate che mettano davvero la persona al centro, valorizzandone desideri, aspirazioni e potenzialità. Il Progetto di Vita diventa il fulcro dell’azione pubblica".
Il PAR si propone come una cornice condivisa per tutte le politiche regionali che incidono, direttamente o indirettamente, sulla qualità della vita delle persone con disabilità, favorendo un coordinamento organico tra l’ambito sanitario, sociosanitario, sociale, educativo, formativo e lavorativo. Obiettivo dichiarato è quello di promuovere un cambiamento culturale e organizzativo che faccia proprio un modello unitario, integrato e fondato sui diritti, con una particolare attenzione a temi fondamentali come l’autonomia e l’autodeterminazione, l’accessibilità, l’inclusione sociale e il benessere psicofisico, lungo tutto l’arco della vita.
Il piano rappresenta, infatti, una visione integrata di sistema e si affianca ad altre iniziative regionali recenti che puntano sullo stesso obiettivo di prossimità e presa in carico. Solo pochi giorni fa, infatti, la Giunta ha approvato gli indirizzi per la sanità lombarda del 2026, che identificano tra le priorità il rafforzamento dell’integrazione sociosanitaria e delle politiche per la disabilità, potenziando gli strumenti di valutazione multidimensionale e la collaborazione con i servizi territoriali per risposte più personalizzate .
Un pilastro essenziale del Piano è il riconoscimento del ruolo cruciale dei caregiver familiari, considerati parte integrante e fondamentale del progetto di vita delle persone con disabilità. Per la prima volta in modo così strutturato, la Regione si impegna a sostenere e valorizzare questa figura, rafforzando parallelamente le reti territoriali e i servizi di prossimità. In questa direzione si muovono anche progetti già finanziati dalla Regione, come "Lavori in Corso", che facilita l'inclusione lavorativa attraverso percorsi personalizzati e laboratori innovativi , o l'esperienza del CSE "La Vite" di Arcore, diventato un modello di centro diurno che opera come un centro sociale aperto a tutto il territorio, promuovendo inclusione e autodeterminazione .
Particolare attenzione è rivolta anche al potenziamento delle infrastrutture e dei servizi per l’accessibilità, in linea con il principio di fruibilità sancito nel Piano. La promozione dell'accessibilità fisica e digitale è considerata un prerequisito per l’autonomia, un tema su cui anche il settore privato sta portando innovazioni significative, come dimostrano alcune startup italiane premiate per soluzioni tecnologiche dedicate all'orientamento spaziale per persone non vedenti o alla navigazione di itinerari accessibili in città .
Il documento non si limita a fissare principi, ma delinea un percorso attuativo concreto. Le azioni previste saranno realizzate attraverso le risorse già disponibili e mediante successivi atti attuativi che saranno definiti nel quadro della programmazione regionale, nazionale ed europea. "Il PAR – prosegue Lucchini – non è un punto di arrivo ma l’avvio di una traiettoria sociale. Ci pone di fronte a una sfida per promuovere un cambiamento culturale profondo, in cui l’inclusione diventi un orizzonte trasversale di tutte le politiche pubbliche, per una Lombardia sempre più equa, accessibile e attenta ai diritti di tutti".
Con questo atto, la Lombardia si dota di una bussola strategica per costruire, nei prossimi tre anni, un sistema di welfare più inclusivo, capace di passare da una logica assistenziale a una progettuale, in cui ogni persona possa vedere riconosciuto e sostenuto il proprio diritto a costruire una vita piena e realizzata nella comunità.




