La Commissione Europea, in collaborazione con l’European Investment Bank (BEI), ha lanciato BioTechEU ovveroun’iniziativa finanziaria che mira a stanziare 10 miliardi di euro di investimenti tra il 2026 e il 2027. L’iniziativa nasce per colmare il profondo divario finanziario che separa l'Unione Europea dai suoi principali competitor globali, come Stati Uniti con 47 miliardi di investimento al 2024 e Cina con un piano quinquennale da 48 miliardi di dollari. Nonostante l'Europa vanti una ricerca scientifica di livello mondiale con i propri ricercatori del Joint Research Centre e le università migliori del mondo con sede nel continente, i dati mostrano unsottofinanziamento di capitali. Un esempio di divisione EU-US riguarda come tra 2015 e il 2025, le startup biotecnologiche statunitensi hanno ricevuto circa 219 miliardi di euro di investimenti in venture capital, contro i soli 25miliardi destinati a quelle europee. BioTechEU quindi opererà all’interno del programma TechEU e si avvarrà della garanzia InvestEU per catalizzare capitali pubblico-privati.
Incentivi alle PMI
Il pacchetto di misure, che include il Biotech Act e la revisione dei regolamenti sui Dispositivi Medici, introduce incentivi diretti e una drastica riduzione del carico burocratico per le Piccole e Medie Imprese (PMI), che costituiscono il cuore del settore (circa 1 milione di lavoratori). Gli incentivi si concentrano sull’accelerazione del ciclo di vita dei prodottiiniziati dalla ricerca in laboratorio alla produzione industriale. Tra le misure chiave figurano la creazione di "regulatory sandboxes" per testare innovazioni basate sull'IA in ambienti controllati e l'istituzione di percorsi autorizzativi semplificati per prodotti innovativi complessi. Un elemento centrale è la riforma dei trial clinici, i cui tempi di autorizzazione nell'UE sono quasi il doppio rispetto alla Cina (113 giorni contro 60). Semplificando le procedure per i dispositivi medici e diagnostici in vitro, si stimano risparmi amministrativi annuali per 2,4 miliardi di euro, alleviando i costi di conformità per le PMI e permettendo loro di rispondere più velocemente alle variazioni del mercato. Inoltre, il piano prevede il supporto alla biomanifattura europea per evitare che le imprese, una volta pronte per la produzione su larga scala, siano costrette a delocalizzare all'estero.
Futuro dell’Economia Europea e aiuti
L’iniziativa ha misura per tutte le startup innovative, scale-up biotecnologiche, istituti di ricerca e aziende manifatturiere nei settori farmaceutico, veterinario e fitosanitario. Le motivazioni risiedono nella necessità di garantire l'autonomia strategica e il benessere sociale dell'Unione, da tempo poco sovvenzionato nei paesi membri come il nostro. Il settore biotecnologico cresce al doppio della velocità rispetto all'economia generale dell'UE e ogni posto di lavoro si stima che ne generi 3 o 4 nell'indotto. Questa riforma non è solo una risposta sanitaria, ma una strategia economica per evitare che l'eccellenza scientifica europea continui a nutrire i mercati esteri a causa di barriere strutturali e normative obsolete mantenute in piedi solo per volontà politica nazionale e consenso elettorale. Rimane comunque il divario menzionato precedentemente, l’Unione Europea deve investire maggiormente in ricerca e sviluppo, come già menzionato dal rapporto Draghi se vuole avere un futuro nel panorama internazionale.




