Sommario - 27 novembre 2025, 18:51

Manifatturiero in bilico tra cautela e innovazione: i dati dall’MECSPE Bari raccontano un settore resiliente

Lombardia e Italia guardano al 2025 con prudenza: investimenti su digitale, sostenibilità e automazione, ma restano timori per mercato e risorse umane

Manifatturiero in bilico tra cautela e innovazione: i dati dall’MECSPE Bari raccontano un settore resiliente


 

Bari — In un’Italia che continua a puntare sull’industria come asse portante per la ripresa e la competitività, i primi nove mesi del 2025 descrivono un comparto manifatturiero in condizioni di relativa stabilità ma con sfide importanti da affrontare. I dati dell’osservatorio collegato alla terza edizione di MECSPE Bari, presentata oggi alla Fiera del Levante, tracciano un quadro articolato, dove tra segnali di tenuta e timori crescenti emerge una fotografia di prudente ottimismo. Borderline24.com+2puglialive.net+2

Secondo le rilevazioni — che riguardano anche la regione Lombardia, storicamente motore del manifatturiero nazionale — 7 imprese su 10 registrano un fatturato stabile o in crescita nei primi tre trimestri del 2025. Allo stesso modo, quasi 6 su 10 dichiarano di procedere secondo gli obiettivi prefissati. varesepress.info+1 In termini di fiducia interna, circa il 30% delle imprese lombarde valuta l’andamento complessivo come “alto” o “molto alto”, in linea con la media nazionale. varesepress.info+1

Parallelamente, il settore mostra una crescente attenzione verso l’innovazione: la digitalizzazione, l’automazione, la transizione energetica e la sostenibilità restano le direttrici prioritarie degli investimenti. mecspebari.it+1 In particolare, l’interesse per l’intelligenza artificiale — pur ancora in fase iniziale — è elevato, e molte aziende dichiarano l’intenzione di adottare tecnologie avanzate legate all’industria 5.0. mecspebari.it+1

Tuttavia non mancano le preoccupazioni. Solo circa un quarto delle imprese ritiene il proprio portafoglio ordini adeguato o superiore alle aspettative, suggerendo una certa cautela rispetto allo scenario commerciale. Sul medio termine (biennio 2026‑2027), circa 2 imprese su 10 dichiarano un livello alto di fiducia; la maggioranza preferisce mantenere un atteggiamento moderatamente prudente. Tra le principali incognite: la fine delle misure del Piano Transizione 5.0, l’incertezza legata all’introduzione di dazi e soprattutto la persistente difficoltà nel reperire risorse umane qualificate.

Il tema delle competenze e del capitale umano si conferma centrale: molte aziende segnalano carenze nel personale specializzato, un freno non da poco per un’industria che vuole puntare su digitalizzazione e meccatronica. Al contempo, fra quelle che hanno investito in innovazione, una quota significativa valuta positivamente le competenze interne, a indicare che dove la formazione e l’aggiornamento tecnico esistono, le imprese mostrano capacità di adattamento.

In questo contesto, MECSPE Bari — con oltre 350 aziende espositrici, una superficie di circa 20.000 m² e una struttura articolata in 13 saloni tematici, workshop, convegni e aree dedicate a formazione, automazione, robotica, sostenibilità e industrie 4.0/5.0 — si propone come piattaforma chiave di incontro tra domanda, offerta, tecnologia e capitale umano. mecspebari.it+2puglialive.net+2

L’evento costituisce non solo una vetrina delle ultime tecnologie disponibili, ma anche un’occasione per riflettere sulle politiche industriali, sull’innovazione e sulle sfide che attendono le imprese italiane nel prossimo biennio. Il bilancio del 2025, pur con luci e ombre, suggerisce che il settore manifatturiero — specie quello più strutturato e orientato all’innovazione — potrebbe essere pronto a reggere la fase di transizione in corso, a patto di saper coniugare investimento tecnologico, formazione e strategie di resilienza.

Redazione

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