Il 2025 porta con sé un pacchetto di novità fiscali che interessa da vicino professionisti e autonomi. Le modifiche introdotte dal decreto fiscale e dalla legge di bilancio hanno toccato in particolare il tema dei rimborsi spese, delle deduzioni e del regime forfettario, con nuove regole che mirano a rafforzare la tracciabilità dei pagamenti e a rendere più chiari i confini della deducibilità.
Il principio cardine è che ogni rimborso o spesa per vitto, alloggio, trasporto o viaggio potrà essere dedotto o escluso dal reddito imponibile solo se il pagamento è effettuato con strumenti tracciabili. In assenza di bonifico, carta o altro mezzo elettronico, il rischio è che il rimborso sia considerato reddito imponibile o che la spesa non venga riconosciuta. Questa regola riguarda tanto i liberi professionisti quanto i lavoratori dipendenti inviati in trasferta, estendendosi a ogni tipo di spesa collegata all’attività lavorativa.
Un’attenzione particolare è stata riservata al regime forfettario. Dal 1° gennaio 2025 chi opera in questo regime non sarà più penalizzato sui rimborsi spese addebitati al cliente, purché siano documentati e tracciabili. Restano i limiti di ricavi e compensi fissati a 85.000 euro e quelli per spese di personale e collaboratori che non devono superare i 20.000 euro, mentre è stato alzato a 35.000 euro il tetto dei redditi da lavoro dipendente o assimilato che consente di mantenere il regime agevolato. Un’altra novità riguarda le fatture semplificate che potranno essere emesse anche per importi superiori ai 400 euro, salvo casi specifici.
Sul fronte delle scadenze, i versamenti derivanti da dichiarazioni dei redditi, IRAP e IVA in origine previsti per fine giugno sono stati prorogati al 21 luglio 2025 per partite IVA in regime forfettario e soggetti con ISA, con la possibilità di arrivare fino al 20 agosto con una lieve maggiorazione dello 0,4%. Anche in questo caso l’obiettivo è rendere più gestibile il calendario fiscale senza penalizzare i piccoli contribuenti.
Le deduzioni restano vincolate al requisito della tracciabilità. Tutte le spese sostenute direttamente dal professionista dovranno essere pagate con strumenti elettronici per poter essere portate in deduzione, comprese quelle di rappresentanza e gli omaggi, già soggetti a limiti precisi. Rimane quindi essenziale una gestione ordinata delle ricevute e della documentazione, che diventa ancora più centrale per chi lavora in proprio.
Queste novità, se da un lato aumentano gli adempimenti e la necessità di attenzione amministrativa, dall’altro introducono vantaggi per i forfettari e una maggiore chiarezza nei rimborsi spese. Adeguarsi subito alle nuove regole significa evitare contestazioni future e garantire una gestione più lineare della propria attività. Per chi ha una partita IVA, il 2025 sarà l’anno della tracciabilità e della precisione, due condizioni indispensabili per sfruttare al meglio le opportunità offerte dal nuovo quadro normativo.