Crescita e sfide delle medie imprese italiane: innovazione e produttività al centro

Le medie imprese italiane confermano nel 2025 il loro ruolo strategico nel tessuto economico nazionale, mostrando segnali di crescita in termini di produttività, fatturato e occupazione. Secondo una recente indagine dell’Area Studi Mediobanca, la produttività del lavoro delle medie imprese è aumentata nei dieci anni dal 2014 al 2023 del 31,3%, superando le concorrenti di Germania, Francia e Spagna.
Questa crescita si traduce in una performance positiva anche sul fronte fatturato, previsto in aumento del 2,2% nel 2025, e dell’export, con un incremento atteso del 2,8%. Tuttavia, le imprese segnalano alcune criticità: la principale è la concorrenza proveniente da produttori a basso costo, indicata da circa il 70% delle medie imprese italiane come un rischio reale per il mantenimento delle quote di mercato.
Una forte preoccupazione riguarda inoltre il peso della pressione fiscale, che risulta particolarmente gravosa per le medie imprese rispetto alle grandi aziende, con un divario di tax-rate che ha comportato un mancato risparmio di oltre 6 miliardi di euro nell’ultimo decennio, limitando potenzialmente investimenti e sviluppo.
Non meno rilevanti sono le incertezze legate all’instabilità geopolitica e ai dazi sulle esportazioni, che potrebbero ulteriormente condizionare la competitività. Le medie imprese che riescono a specializzarsi in nicchie ad alto valore aggiunto sembrano meglio protette rispetto a quelle più esposte alla guerra sui prezzi.
In conclusione, le medie imprese italiane rappresentano una realtà dinamica e solida, ma necessitano di politiche di sostegno mirate per sostenere l’innovazione, alleggerire la pressione fiscale e consolidare la presenza sui mercati esteri.