Aumento di istanze per data center
Negli ultimi due anni l’Italia ha registrato un incremento di richieste per la connessione alla rete elettrica da parte di operatori che vogliono realizzare data center. Questo fenomeno viene guidato dall’aumento e velocità sempre maggiore del Cloud Computing e dall’aumento consistente di app basate sull’intelligenza Artificiale. La conseguenza registrata è che nel Nord Italia in particolare nelle regioni di Lombardia, Piemonte e Lazio la quota di data center è aumentata considerevolmente superando. Le domande di allaccio, concentrate soprattutto nelle regioni del Nord con Lombardia, Piemonte e secondo Terna c’è stato un aumento fino a 55 gigawatt per un totale di 342 istanze, rispetto alle 31.2 GW dell’anno precedente. La Lombardia, che da sola registra 210 domande per 30,2 gigawatt, il grosso delle quali localizzato su Milano, seguita dal Piemonte, con 43 pratiche (9,8 GW), dal Lazio (27 istanze per complessivi 4,2 GW) e dall’Emilia-Romagna con 15 domande corrispondenti a 2 GW di potenza in prelievo.
Il dato continua a crescere a ritmi sostenuti
Lo scorso marzo le richieste si attestavano a 40 gigawatt e, in appena cinque mesi, sono salite di ulteriori 15 gigawatt. Una dinamica che conferma come la rete elettrica italiana, gestita dal gruppo guidato da Giuseppina Di Foggia, rappresenti un’infrastruttura solida e affidabile per i progetti promossi soprattutto da operatori del real estate e delle telecomunicazioni, già attivi nella gestione di questo tipo di asset.
Nel piano di sviluppo 2025 ora in consultazione pubblica, Terna ha inserito una stima specifica dell’incidenza dei data center sul fabbisogno complessivo. Il documento sottolinea da un lato la forte espansione dei centri di grandi dimensioni e complessità, spinta dalle innovazioni tecnologiche, e dall’altro prevede che entro il 2030 i loro consumi raggiungeranno gli 11 terawattora, pari al 3% della domanda nazionale, concentrata in larga parte nel Nord del Paese. Una quota rilevante, ma considerata coerente con le proiezioni degli altri Paesi europei (fatta eccezione per l’Irlanda) e giudicata verosimile anche dalle associazioni di settore.
Il governo e le misure
Per far fronte alla crescita e sbloccare investimenti, il Governo ha messo sul tavolo misure di semplificazione si valuta un procedimento unico per le autorizzazioni ai data center, con delega regionale fino a una certa soglia (ad esempio 300 MW) e istruttorie ministeriali per progetti più grandi, oltre a termini più stretti per le valutazioni (con limiti temporali per la verifica documentale e per le Valutazioni di Impatto Ambientale). L’obiettivo dichiarato è velocizzare i tempi mantenendo però controlli ambientali e territoriali, e prevedere percorsi accelerati per progetti strategici nazionali con procedure ad hoc. Tali interventi sono al centro del confronto tra Ministero, Regioni e operatori, poiché dovranno bilanciare rapidità autorizzativa, tutela della rete e sostenibilità ambientale.