News - 21 agosto 2025, 09:00

Detrazioni 730 in crescita tra spese e mutui

L’analisi della Consulta dei Caf segnala aumenti diffusi: dalle cure ai farmaci, fino all’istruzione e agli interessi passivi. In calo l’assistenza a non autosufficienti. Atteso il contributo delle partite Iva

Detrazioni 730 in crescita tra spese e mutui

Il caro vita lascia il segno anche nei modelli 730. Le prime elaborazioni della Consulta dei Caf, basate su un campione di dichiarazioni presentate entro luglio, mostrano un incremento delle principali spese detraibili rispetto allo scorso anno. L’indagine, che anticipa i dati ufficiali in attesa della scadenza del 30 settembre, evidenzia due tendenze: maggiore attenzione verso le spese ritenute fondamentali e costi più elevati da sostenere.

Sanità, istruzione e sport
La spesa media per cure sanitarie cresce del 4,3%, passando da 1.112,56 euro a 1.160,19 euro per contribuente. L’incremento risulta coerente con il ricorso più frequente a prestazioni mediche private e con l’aumento dei listini dei servizi. Avanza anche l’istruzione: +4,7% per le spese scolastiche e +6,8% per quelle universitarie. In lieve aumento le spese per attività sportive dei figli, che rientrano tra gli oneri detraibili entro i limiti vigenti. Si allarga inoltre la platea di chi porta in dichiarazione le spese veterinarie: i contribuenti che le indicano crescono del 3,7% rispetto al 2023, segnalando la stabilità di questa voce nei bilanci familiari. Le variazioni riportate si riferiscono a medie del campione esaminato e non modificano le regole di accesso alle detrazioni, che restano quelle previste dalla normativa in vigore.

Casa, affitti universitari e partite Iva
La casa conferma un peso crescente: gli interessi passivi sui mutui risultano in media in aumento del 3,5% sul 2023. Per i canoni di locazione degli studenti universitari emerge una dinamica divergente: l’importo medio per contribuente sale da 1.908,88 a 1.970,27 euro, mentre si riduce del 2,6% la platea di chi porta in detrazione questi canoni, elemento che segnala maggiori difficoltà nel mantenere un figlio fuori sede. In controtendenza le spese per l’assistenza a persone non autosufficienti, che arretrano del 3,9%: la media pro-capite scende da 3.805,33 a 3.656,60 euro. A completare il quadro interviene il contributo delle partite Iva, stimato in circa 4,5 miliardi di euro. Pur non modificando le singole voci di detrazione, questa componente rappresenta un elemento rilevante per la gestione della campagna fiscale: sostiene la liquidità necessaria ai rimborsi, consente ai Caf di garantire la regolarità dei conguagli e contribuisce a mantenere un equilibrio tra entrate fiscali dello Stato e agevolazioni riconosciute ai contribuenti.

Mario Gentile

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