News - 18 agosto 2025, 12:00

Partite Iva che inadempienti: arriva la sanatoria

Dal Fisco agevolazioni a chi non ha versato le imposte

Partite Iva che inadempienti: arriva la sanatoria

Agevolazioni per coloro che non hanno pagato le imposte degli anni passati. La proposta del partito Fratelli D’Italia ha portato alla firma dell’emendamento da parte dell’Onorevole Marco Osnato, Presidente della Commissione Finanze della Camera. I lavoratori autonomi possono tirare un sospiro di sollievo perché è in arrivo l’opportunità di semplificare la regolarizzazione fiscale. Si tratta della proposta di un concordato preventivo biennale attraverso il decreto destinato ai titolari di Partite IVA.
L’emendamento in questione, approvato nel decreto, e che, di fatto, è in attesa dell’esame, propone un’opportunità rilevante consistente in una sanatoria per i redditi non dichiarati nel periodo comprendente le annualità dal 2019 al 2023.
Aderendo al concordato, i piccoli imprenditori ed i professionisti avrebbero l’opportunità sanare possibili difformità presenti nelle dichiarazioni già presentate. Possono godere di questa possibilità coloro che hanno deciso di aderire al nuovo concordato. In questo modo sarà possibile usufruire della sanatoria predisponendo il versamento di un’imposta sostitutiva agevolata. Tale tassa verrà conteggiata disponendo dei punteggi ISA (indici sintetici di affidabilità) attribuiti ad ogni Partita Iva.
Per coloro che hanno un punteggio alto - 8 o superiore – è previsto il pagamento del 10% della differenza tra il reddito dichiarato e quello reale, mentre la percentuale sale al 15% se il punteggio è inferiore.
In tema di IRPEF, il conteggio viene definito sulla differenza tra reddito effettivo e reddito dichiarato: a questa si aggiunge la percentuale proporzionale al punteggio ISA dal 5% fino al 50%.
Uno sconto in più – il 30% - è previsto per coloro che si attiveranno per sanare i redditi relativi agli anni 2020 e 2021. Un’agevolazione che tiene conto dalla situazione economica assai delicata che ha colpito gran parte della popolazione negli anni del covid.
Il periodo previsto per il saldo va dal 1° gennaio al 15 marzo 2026 – unica soluzione – altrimenti viene offerta una dilazione – massimo di dieci rate - con applicazioni di interessi.
L’intento dell’operazione consiste, prima di tutto, nel cercare di riacquistare valori non versati; e, poi, c’è il fattore legato alla messa in evidenza di situazioni incomplete ed inesatte, aiutando i contribuenti a seguire un iter corretto.
Un modo utile anche per migliorare il rapporto con l’Agenzia delle Entrate e stimolare la fiducia del contribuente nei confronti del Fisco. L’azione porterebbe, dunque, al recupero del gettito, migliorando la compliance fiscale. Un’opportunità per costruire collaborazioni tra stato e lavoratori.

Emilio Sturla Furnò

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