L’intelligenza artificiale generativa è il cuore della nuova rivoluzione tecnologica globale. Se Stati Uniti e Cina dettano i tempi dell’innovazione con colossi come OpenAI e DeepSeek, l’Europa tenta un recupero ambizioso. A febbraio la Commissione Europea ha annunciato un piano da 200 miliardi di euro per sostenere l’ecosistema AI del continente, ma il successo dipenderà dalla capacità dei singoli Stati di far crescere startup e infrastrutture. Italia, Francia e Lituania rappresentano tre modelli differenti in questa fase di sviluppo, tra eccellenze, limiti e nuove ambizioni.
Italia tra eccellenze e limiti strutturali
Il panorama italiano offre esempi significativi, come Translated, attiva nella traduzione automatica e a capo di un progetto europeo multimodale da 29 milioni, e Exein, startup di cybersecurity che è arrivata a 70 milioni nella sua ultima fase di raccolta fondi. Tuttavia, il quadro complessivo rimane fragile. Nel 2024 le startup AI sono salite a 796, ma i ricavi medi si fermano a 140mila euro, con difficoltà diffuse nel superare la fase iniziale. Il funding medio per impresa è aumentato, ma resta distante dai livelli di Francia e Germania. Anche il tessuto delle microimprese e delle partite Iva innovative, spesso avviate da ricercatori o professionisti con competenze tech, incontra barriere nell’accesso a capitali, mentoring e strutture di accelerazione. L’assenza di un ecosistema coeso e di consorzi pubblico-privati nazionali fa rallentare l’Italia nella creazione di modelli competitivi e a valorizzare il potenziale delle piccole realtà imprenditoriali.
Francia e Lituania spingono sull’ecosistema
Nel resto del territorio europeo la Francia si conferma primo hub dell’intelligenza artificiale. Oltre mille le startup AI attive nel 2025, in crescita rispetto alle 502 del 2021. Il sostegno pubblico, attraverso programmi come “France 2030” e “French Tech 2030”, ha spinto la crescita di realtà come Mistral AI, azienda simbolo del modello francese con i suoi modelli open source ad alte prestazioni. Anche in Lituania, la strategia nazionale avviata nel 2019 ha portato alla creazione di una sandbox per AI, investimenti pubblici mirati e un ecosistema composto da oltre 800 startup. Il Paese si distingue per la sinergia tra governo, imprese e università, che ha attirato anche aziende internazionali. Le sfide comuni, tuttavia, restano: la frammentazione a livello europeo, l’accesso limitato a dati e infrastrutture energetiche e la necessità di una maggiore integrazione tra ricerca scientifica e industria.