News - 30 luglio 2025, 12:00

Ripensare il turismo con il PNRR: la sfida fra opportunità e burocrazia

Il rilancio del turismo italiano passa dai fondi europei: opportunità storiche per le imprese, ma solo chi saprà organizzarsi, investire in consulenza e collaborare potrà davvero beneficiarne.

Ripensare il turismo con il PNRR: la sfida fra opportunità e burocrazia

Bentornati ad un nuovo appuntamento con la nostra rubrica sul Turismo.
Oggi il nostro viaggio prosegue tra le realtà turistiche e gli operatori del settore, per capire come si stanno evolvendo le dinamiche del comparto. Approfondiremo lo stato di attuazione dei fondi del PNRR e cercheremo di capire se stiamo davvero sfruttando al meglio questa importante opportunità. Quali sono le difficoltà che il settore si trova ad affrontare? E quali, invece, le occasioni da cogliere per una crescita sostenibile e innovativa?

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta una delle più grandi occasioni di rilancio per il settore turistico italiano. Con oltre 2,4 miliardi di euro stanziati specificamente per sostenere imprese, digitalizzazione, sostenibilità e grandi eventi, il comparto è al centro di una strategia di rilancio che guarda oltre l’emergenza pandemica. Il nucleo degli interventi si concentra su due direttrici, di cui alla prima si trova la competitività delle imprese turistiche, infatti, con il Fondo Tematico BEI (805 milioni) e il Fondo Rotativo Imprese (FRI-Tur) (180 milioni), le pmi possono accedere a finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto per progetti che spaziano dall’efficientamento energetico alla digitalizzazione e riqualificazione strutturale. Il secondo punto si articola sulle garanzie e credito. Di fatto, il PNRR ha creato una sezione speciale nel fondo di garanzia per le pmi, ma a causa della bassa adesione iniziale, i fondi sono stati ridotti da 358 a soli 53 milioni di euro, con l’obiettivo rivisto di sostenere 1.000 imprese, contro le 11.800 previste inizialmente.

Digitalizzazione e sostenibilità: sfide ed opportunità

Uno degli strumenti più attesi è il Digital Tourism Hub, con 114 milioni di euro destinati alla creazione di una piattaforma nazionale che metterà in rete i dati turistici del Paese e consentirà alle imprese di intercettare meglio la domanda, soprattutto quella internazionale. Parallelamente, il Fondo Nazionale per il Turismo Sostenibile è pensato per finanziare interventi di medio-lungo periodo su immobili pubblici e privati da riconvertire in strutture ricettive “green”. Le opportunità sono molteplici, ma l’accesso ai bandi può risultare complesso senza un supporto tecnico adeguato.
Ad oggi, le linee di finanziamento ancora attive o in fase di riapertura includono il Fondo Rotativo Imprese (FRI-Tur), contributi a fondo perduto fino al 35%, prestiti agevolati e combinazione con strumenti BEI per progetti da 500.000 a 10 milioni di euro. Il Fondo BEI-Sostenibilità, finanziamenti con condizioni vantaggiose per progetti con elevato impatto ambientale, energetico e digitale. Non solo, anche il Progetto "Attrattività dei borghi" con l’assegnazione di circa 257 milioni per il rilancio di piccoli comuni ad alto potenziale turistico.
Molti strumenti sono accessibili attraverso canali bancari convenzionati o tramite Invitalia, ma richiedono progettualità solida e consulenza tecnica.
Secondo i dati ufficiali aggiornati al 2025, solo il 43% degli investimenti previsti è stato realmente attuato, a fronte di un obiettivo dell’84%. Questo rallentamento è spesso legato a difficoltà di rendicontazione, carenza di progettualità adeguata o complessità burocratica. Tuttavia, per le pmi che sapranno muoversi con visione strategica, il PNRR continua a rappresentare una leva importante. Per le imprese del turismo, questo è il momento di uscire dalla logica del piccolo intervento e pensare in grande: efficientamento energetico, accessibilità digitale, destagionalizzazione e valorizzazione dell’identità territoriale sono le parole chiave per intercettare i fondi, ma anche per posizionarsi in modo competitivo sul mercato nazionale ed internazionale.
Risulta necessario fare rete tra imprese, comuni e professionisti del settore. Solo così le risorse del PNRR potranno davvero diventare il motore di una trasformazione strutturale del turismo italiano.

Zaki Lombardo

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