News - 17 luglio 2025, 09:00

Otto per mille: alla Chiesa oltre un miliardo

Dalle scelte dei contribuenti Irpef del 2021 erogati nel 2025: i dati del Mef in dettaglio

Otto per mille: alla Chiesa oltre un miliardo

Nel 2025 sono stati assegnati i fondi derivanti dall’otto per mille dell’Irpef, sulla base delle scelte espresse dai contribuenti nella dichiarazione dei redditi per l’anno d’imposta 2021. Su un totale di circa 41,5 milioni di dichiarazioni, il 40,21% dei contribuenti ha espresso una preferenza per la destinazione dell’8×1000. La quota più rilevante, pari a oltre 1,05 miliardi di euro, è stata attribuita alla Chiesa cattolica, mentre allo Stato sono stati assegnati circa 376 milioni.

Ripartizione delle scelte e importi
Le firme destinate alla Chiesa cattolica sono state 11.599.375, corrispondenti al 69,5% delle preferenze espresse e al 68,7% degli importi distribuiti. La seconda destinazione è lo Stato, con 4.110.266 scelte valide e una quota del 24,6% delle preferenze. Le confessioni religiose non cattoliche, pur ricevendo una parte inferiore dei fondi, mantengono un flusso costante di risorse. Tra queste, la Chiesa Evangelica Valdese e l’Unione delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno superano il 2% delle preferenze tra chi ha indicato una destinazione.
La distribuzione dell’8 per mille non dipende solo dalle scelte espresse: anche le quote non assegnate vengono ripartite proporzionalmente alle scelte valide. Questo meccanismo accentua il vantaggio della Chiesa cattolica, che continua a ricevere una parte significativa del totale, anche se la percentuale complessiva delle scelte espresse negli ultimi anni risulta in calo.

Rilevanza fiscale e sviluppi settoriali
L’8 per mille continua a rappresentare una componente rilevante del sistema fiscale, con effetti che si riflettono anche su ambiti professionali legati a interventi sociali, culturali e infrastrutturali. Le risorse assegnate allo Stato e alle confessioni religiose finanziano progetti che, in molti casi, coinvolgono soggetti esterni, tra cui microimprese e titolari di partita IVA operanti nei settori dei servizi, della consulenza tecnica, della formazione e dell’edilizia.
Parallelamente, si registra una lenta ma costante riduzione delle preferenze verso la Chiesa cattolica, a fronte di un aumento della quota destinata allo Stato. Questa tendenza potrebbe influenzare anche la tipologia di progetti finanziati, orientando una parte crescente dei fondi verso ambiti pubblici e potenzialmente più accessibili a una rete diffusa di professionisti e operatori economici. Una dinamica che, se pur indiretta, mantiene un legame concreto tra scelte fiscali e attività economica.

Mario Gentile

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