News - 14 maggio 2025, 09:00

Verso l’indipendenza energetica: la roadmap UE per superare il gas russo

Il contesto, i piani e il rilancio energetico europeo

Verso l’indipendenza energetica: la roadmap UE per superare il gas russo

Dallo scoppio della guerra Russo-Ucraina il 24 febbraio 2022, l’Unione Europea ha deciso di intraprendere una strada difficoltosa, ma strategicamente necessaria che prevede la riduzione netta delle importazioni del Gas russo. Il gas Russo per molti paesi Ue, come Italia e  Germania, rappresentava la primissima fonte di approvvigionamento di combustibile fossile a prezzi estremamente convenienti. La decisione di diminuire le importazioni dal 45% al 19% trova spazio nel piano Rearm Europe, lanciato nel 2022. Nonostante l’Unione Europea, per necessità abbia deciso di riprendere le importazioni di Gas russo nel 2024 per sostenere l’energia dei propri paesi, ha concluso definitivamente una tabella di marcia per porre fine alle importazioni e garantire definitivamente la propria indipendenza energetica.

La strutturazione del Piano
L’Unione Europea cerca sempre maggiormente di efficientarsi energeticamente e raggiungere gli obiettivi prestabiliti del Green Deal e di emissione zero al 2050. Con tutte le difficoltà già presenti nel piano e senza l’inizio della guerra, la strategia politica già destava molti risentimenti nella popolazione e nei governi statali dei paesi membri. Ad oggi, le classi dirigenti statali sono concordi come gli obiettivi siano, mai come prima d’ora, perseguiti in funzione di una indipendenza necessaria sul punto di vista delle risorse nell’UE. Le misure della tabella di marcia sono complementari ai piani di transizione energetica e digitale nei paesi dell’eurozona e comprendono; bloccare tutte le importazioni di gas russo entro la fine del 2027, tracciando anche la presenza di gas russo nei mercati Ue con conseguente bloccaggio dei nuovi contratti e sospensione degli stessi entro la fine del 2025.
Adottare misure per ovviare al problema della flotta ombra russa, ovvero navi che trasportano petrolio utilizzate per eludere le sanzioni europee e statunitensi.
Limitare i contratti che prevedono l’approvvigionamento delle materie prime utilizzate per la fissione nucleare, come uranio, uranio arricchito e altre materie critiche rare provenienti dalla federazione russa. Il mese prossimo la commissione europea presenterà proposte legislative a sostegno della tabella di marcia

L’Unione Europea e i piani per il rilancio energetico
L’eliminazione graduale del gas russo passa attraverso il RepowerEU che contribuirà al piano economico di digitalizzazione della Digital Compass 2030 al Clean Industrial Deal e dal Piano d’azione per una energia accessibile. 
In conclusione, l’Unione Europea con le proprie misure sta davvero provando a rendere indipendente il continente, anche se con molte difficoltà attuative.

Patrick Chiavuzzo

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