News - 08 maggio 2025, 09:00

Tesla rallenta in Europa, Italia unica eccezione

Boom della concorrenza cinese, difficoltà strategiche e l’effetto Musk mettono sotto pressione il colosso americano. L’Italia cresce, ma resta marginale.

Tesla rallenta in Europa, Italia unica eccezione

Il mercato europeo cala ad aprile per Tesla dopo un inizio anno già problematico, confermando la fase calante del produttore californiano nel contesto europeo. Con immatricolazioni che descrivono un declino netto e diffuso, l’azienda americana si trova in costante retrocessione in alcuni dei Paesi chiave per l’elettrico. La crisi sembra andare oltre un semplice rallentamento ciclico, aggravata dall’incalzare di competitor più agili, da un’offerta ormai percepita come datata e da un’immagine aziendale sempre più opaca, legata alle scelte comunicative e politiche di Elon Musk, figura centrale, ma divisiva.

Un continente che guarda altrove
In Svezia, simbolo europeo della transizione elettrica, Tesla ha immatricolato ad aprile appena 203 vetture, in calo dell’80,7% rispetto allo stesso mese del 2024. In Francia, secondo mercato UE per veicoli elettrici, il crollo è stato del 59,4%, con la Model Y uscita dalla top ten. In Danimarca, le vendite sono scese del 67%, mentre in Portogallo del 33%, nonostante un mercato complessivamente in crescita. Persino in Norvegia, dove l’elettrico supera il 90% delle nuove immatricolazioni, Tesla resta sotto i livelli del 2024 pur segnando un parziale rimbalzo (+11,8%). I modelli americani scivolano fuori dalle classifiche, soppiantati da proposte locali e asiatiche come la nuova Renault R5 (+9%) o le BYD  cinesi(+20%). L’Italia rappresenta l’unico Paese con segno positivo per il marchio (+29%), ma i numeri restano modesti: 446 unità vendute sono ben lontane dai volumi significativi. Al contrario, brand emergenti come MG, parte del gruppo cinese SAIC, superano quota 5.400 vetture, testimoniando una tendenza più ampia e ormai consolidata: Tesla non è più il punto di riferimento unico del mercato EV.

Musk tra mito e miraggio
Dietro al rallentamento del marchio si cela l’ombra lunga del suo CEO. Elon Musk, sempre più assorbito da battaglie politiche polarizzanti e da ambiziosi progetti futuristici sembra aver perso la presa sulla gestione quotidiana e sullo sviluppo competitivo della gamma Tesla. Le tensioni interne al consiglio d’amministrazione, le smentite su un possibile addio e le voci di sostituzione alimentano un clima di instabilità. Anche in Borsa, nonostante qualche rimbalzo tecnico, il titolo resta appesantito dal -30% di inizio anno. Intanto il mercato elettrico avanza: BYD, MG, Volkswagen e altri si attestano con veicoli aggiornati, competitivi e subito disponibili. Quello che un tempo era l’elemento trainante dell’identità Tesla — il mito del leader carismatico e visionario — rischia di trasformarsi in un limite nel contesto socio-economico in cui il settore automotive è immerso e che premia concretezza e innovazione.

Mario Gentile

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