News - 01 maggio 2025, 10:00

Mercato della CO₂: nuovi equilibri tra emissioni e investimenti

L’Europa accelera sulla riduzione delle emissioni, mentre il mercato dei crediti di carbonio si adatta alle nuove condizioni economiche e geopolitiche

Mercato della CO₂: nuovi equilibri tra emissioni e investimenti

Nel 2024 le emissioni coperte dall’European Union Emissions Trading System (EU ETS) sono diminuite del 5% rispetto all'anno precedente, confermando la spinta alla decarbonizzazione voluta dalla politica climatica europea. L’incremento della produzione da fonti rinnovabili e nucleari ha ridotto l’uso di gas e carbone, mentre per la prima volta il trasporto marittimo è stato incluso nel conteggio ufficiale delle emissioni. Parallelamente, il mercato della CO₂ si trova a gestire nuove dinamiche legate alla volatilità energetica e agli sviluppi geopolitici.

Emissioni in calo e settori trainanti
Il settore elettrico è stato il principale responsabile della riduzione delle emissioni, grazie a una crescita dell'8% della produzione da rinnovabili e del 5% da nucleare. L’utilizzo di carbone è sceso del 15% e quello del gas dell’8%, secondo i dati pubblicati dalla Commissione Europea. Le emissioni industriali, invece, sono rimaste pressocché stabili, con andamenti diversificati per settori: in aumento il comparto fertilizzanti (+7%), mentre cala la produzione di cemento (-5%).
Il 2024 è anche il primo anno in cui le emissioni provenienti dal trasporto marittimo entrano nel sistema EU ETS, con circa 72 milioni di tonnellate di CO₂ registrate. Il settore dell’aviazione, invece, segna un aumento delle emissioni del 15%, anche a seguito dell’estensione delle rotte incluse nel sistema di scambio di quote di emissione.

Dinamiche del mercato del carbonio e impatti geopolitici
Il mercato dei crediti di carbonio ha mostrato lo scorso anno una flessione dei prezzi, con le quote EUA (European Union Allowance) in calo del 4,5% e stabili attorno a 63 euro per tonnellata, secondo Reuters. Le cause principali vanno ricollegate all’incertezza economica globale, aggravata da nuove tariffe commerciali tra Cina e Stati Uniti e dalla volatilità dei mercati energetici.
L'interconnessione tra il mercato della CO₂ e quello del gas naturale risulta molto evidente: la correlazione media tra le quote EUA e i future sul gas TTF (Title Transfer facility) ha raggiunto il 92%. Le tensioni geopolitiche, come il conflitto in Ucraina e le difficoltà di approvvigionamento attraverso i gasdotti, hanno alimentato la volatilità dei prezzi del gas europeo, influenzando indirettamente anche la domanda di quote di emissione. In questo contesto, i mercati cap-and-trade obbligatori si confermano più resilienti rispetto ai mercati volontari, e continuano a essere considerati un segmento di crescita per gli investitori internazionali.

Mario Gentile

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