Il 25 novembre 2024, UniCredit ha annunciato un’Offerta Pubblica di Scambio (OPS) volontaria per acquisire la totalità delle azioni di Banco BPM, valutando l’operazione circa 10,1 miliardi di euro. L’offerta prevede uno scambio di 0,175 azioni UniCredit per ogni azione Banco BPM, corrispondente a un valore implicito di 6,657 euro per azione, con un premio dello 0,5% rispetto al prezzo di chiusura precedente all’annuncio.
L’obiettivo dichiarato da UniCredit è rafforzare la propria posizione nel mercato italiano, creando un gruppo bancario più competitivo a livello europeo. L’amministratore delegato Andrea Orcel ha sottolineato che l’Europa necessita di banche più forti e grandi per sostenere lo sviluppo economico e competere con altri blocchi economici globali.
Tuttavia, l’offerta ha incontrato resistenze significative. Il consiglio di amministrazione di Banco BPM ha respinto la proposta, ritenendo che non rifletta adeguatamente la redditività e il potenziale della banca. Inoltre, sono emerse preoccupazioni riguardo ai possibili esuberi che potrebbero derivare dall’integrazione.
Il governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, ha espresso riserve sull’operazione, poiché potrebbe interferire con i piani di consolidamento bancario nazionali, in particolare l’integrazione di Banco BPM con Monte dei Paschi di Siena (MPS). Nonostante discussioni interne su possibili interventi, il Ministero dell’Economia ha smentito l’intenzione di emanare decreti per bloccare l’offerta di UniCredit.
Parallelamente, UniCredit ha recentemente acquisito una partecipazione significativa in Commerzbank, suscitando speculazioni su una possibile futura acquisizione della banca tedesca. Orcel ha chiarito che l’offerta per Banco BPM è indipendente dall’investimento in Commerzbank e che eventuali mosse future saranno valutate con attenzione.
Riassumendo, l’offerta di UniCredit per Banco BPM rappresenta un passo significativo nel processo di consolidamento del settore bancario italiano. Tuttavia, le resistenze da parte di Banco BPM, le preoccupazioni del governo e le implicazioni per il mercato europeo rendono l’esito dell’operazione incerto. Gli sviluppi futuri dipenderanno dalla capacità di UniCredit di negoziare condizioni più favorevoli e di affrontare le preoccupazioni degli stakeholder coinvolti.