Una nuova figura professionale per ridare slancio ai borghi rurali e alle aree interne italiane, con l’obiettivo di trasformare patrimoni culturali, agricoli ed enogastronomici in risorse strategiche per lo sviluppo locale. È questa la missione del corso di formazione per “Manager di area per la valorizzazione dei borghi rurali e delle aree interne”, promosso dalla FIIAF, il sindacato delle imprese familiari di Confagricoltura, in collaborazione con La Sapienza Università di Roma.
Il corso prenderà ufficialmente il via il prossimo 31 ottobre 2024 e si concluderà il 1° giugno 2025, per un totale di 88 ore di formazione, articolate in 33 ore in presenza e 55 online. Si tratta di un percorso innovativo che punta a formare nuove professionalità capaci di attivare e gestire processi di rigenerazione territoriale e sviluppo economico nelle zone rurali, spesso escluse dai circuiti tradizionali della crescita e dei grandi investimenti.
Un progetto per le imprese e per il territorio
L’iniziativa si inserisce in un più ampio impegno sindacale per il rilancio dell’agricoltura nelle aree interne, una sfida che Confagricoltura ha posto al centro del dibattito nazionale e internazionale, anche attraverso il recente documento presentato al G7 dell’Agricoltura a Siracusa. In quell’occasione, l’organizzazione ha richiamato con forza l’attenzione dei governi sul ruolo strategico che territori rurali, borghi e comunità agricole possono giocare nella transizione ecologica, nella tutela del paesaggio e nel contrasto allo spopolamento.
“Il nostro obiettivo – spiega Carlo Lasagna, presidente di FIIAF – è quello di formare manager in grado di creare e gestire reti tra imprese agricole, agriturismi, operatori dell’enogastronomia, artigianato locale, aree protette e istituzioni. Figure capaci di generare sinergie reali, capaci di valorizzare il territorio e contrastare fenomeni come l’abbandono delle campagne e la perdita delle tradizioni produttive locali.”
A chi si rivolge il corso?
La proposta formativa è aperta a un pubblico eterogeneo, un segnale della volontà di coinvolgere tutte le componenti del sistema locale. Potranno iscriversi dirigenti e funzionari di Confagricoltura, imprenditori agricoli associati, ma anche studenti universitari interessati a temi di sviluppo territoriale, agricoltura sostenibile, turismo rurale, nonché rappresentanti delle istituzioni locali, a partire da sindaci, assessori e funzionari pubblici coinvolti nella gestione delle aree interne.
Un approccio multidisciplinare e operativo
Il corso si sviluppa attraverso cinque moduli didattici online e tre workshop in presenza, pensati non solo per fornire conoscenze teoriche, ma soprattutto per costruire competenze pratiche e relazioni concrete con attori economici e istituzionali.
I moduli affrontano tematiche centrali per la gestione e la promozione delle aree rurali:
Conoscenza del patrimonio enogastronomico, con focus su prodotti tipici, denominazioni d’origine e filiere locali;
Turismo rurale, inteso come leva di sviluppo e attrazione per territori a bassa densità demografica;
Sistema agroalimentare, con analisi delle filiere, delle tecnologie e dei mercati di riferimento;
Ambiente e sostenibilità, per una gestione consapevole delle risorse naturali e dei servizi ecosistemici;
Governance e management, per acquisire strumenti di coordinamento e attivazione delle reti territoriali.
Accanto alla didattica digitale, i workshop in presenza offriranno esperienze sul campo in tre aree simboliche dell’Italia rurale: Rovigo, Rieti e Foggia. Qui i partecipanti avranno modo di confrontarsi con esperienze concrete di sviluppo locale, dialogare con amministratori, imprese e comunità, osservare buone pratiche e costruire reti di collaborazione.
Più competenze per un futuro sostenibile
Con questa iniziativa, FIIAF e La Sapienza intendono investire sulle competenze come chiave di rigenerazione territoriale, contribuendo a una nuova cultura della ruralità in cui agricoltura, turismo, ambiente e innovazione non siano ambiti separati ma parti di un sistema integrato.
Non è un caso che il corso nasca in un momento storico in cui l’attenzione verso le aree interne è tornata centrale nelle agende politiche nazionali ed europee, anche grazie a strumenti come il PNRR, le strategie di sviluppo locale LEADER e la nuova Politica Agricola Comune (PAC), che destina importanti risorse al rilancio dei territori più marginali.
Per i promotori, il Manager dei borghi rurali potrà diventare una figura chiave nel nuovo scenario della ruralità italiana, capace di coniugare sensibilità ambientale, cultura territoriale e competenze gestionali, contribuendo alla costruzione di un modello di sviluppo più coeso, inclusivo e sostenibile.