News - 04 marzo 2024, 03:00

La Commissione accoglie l'accordo per modernizzare le ispezioni e la sorveglianza delle navi

Accordo UE sul controllo delle navi da parte dello Stato di approdo: nuove regole per sicurezza, ambiente e lavoro a bordo con l’introduzione dei certificati navali elettronici.

Accordo UE sul controllo delle navi: più sicurezza, sostenibilità e ispezioni digitali

L’Unione Europea compie un nuovo passo verso una maggiore sicurezza e sostenibilità del trasporto marittimo. È stato infatti raggiunto un accordo politico per l’aggiornamento della normativa europea sul controllo delle navi da parte dello Stato di approdo, che allinea il diritto comunitario agli standard internazionali dell’IMO (Organizzazione Marittima Internazionale) e del Memorandum d’intesa di Parigi.

Il nuovo pacchetto normativo rafforza gli obblighi organizzativi e operativi dei controlli da parte dello Stato di approdo, ossia del Paese in cui una nave arriva, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza delle ispezioni e l’effettiva applicazione delle norme europee e internazionali.

Tra le principali novità:

Istituzione di un regime volontario di controllo per i pescherecci di grandi dimensioni, finora spesso esclusi dalle verifiche più strutturate;

Maggiore attenzione ai requisiti ambientali, attraverso l’adeguamento del profilo di rischio utilizzato per selezionare le navi da ispezionare;

Introdotti i certificati navali elettronici, che consentiranno agli ispettori di analizzare in anticipo la documentazione e focalizzare l’ispezione sulla conformità effettiva, riducendo il tempo dedicato al solo esame cartaceo a bordo.

Queste misure si aggiungono ai controlli dello Stato di bandiera, contribuendo a una vigilanza più ampia sulle condizioni di sicurezza, tutela ambientale e standard lavorativi a bordo delle navi.

Dopo l’intesa raggiunta tra le istituzioni, il testo definitivo dovrà ora essere formalmente approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Le nuove regole entreranno in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea. Gli Stati membri avranno 30 mesi di tempo per recepire le direttive nel diritto nazionale.

Zaki Lombardo

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