Presso gli spazi espositivi del Collegio universitario F.lli Cairoli di Pavia si è tenuta, il 15 febbraio u.s., l’inaugurazione della mostra “Xante Battaglia: Dal Pre-Arcaico al Post-Consumismo”, curata dal collettivo A.F.A. (Albanesi, Fraccaro, Allegrini), che rappresenta una sintesi antologica dell’opera creativa sessantennale svolta dal Maestro Xante Xattaglia, nel mondo dell’Arte Contemporanea.
L'evento inaugurale è stato accompagnato dai prestigiosi vini di Antonio Faravelli titolare di Cantine Vitea e promotore del progetto "Golf and Wine 1895" presente come sponsor ufficiale dell' Evento.
Il progetto che come sempre illustrato da Faravelli ha una forte valenza turistica, dato che intende promuovere il Golf abbinandolo a uno dei prodotti enologici italiani più apprezzati e conosciuti al mondo: il vino.
L'azienda vanta più di un secolo di storia nella produzione di vini in Oltrepò Pavese. Attiva dal lontano 1895 tesa a mantenere e ricercare prodotti sempre nuovi e qualitativamente migliori attraverso la cura dell'intero processo produttivo a garanzia di vini autentici e genuini in rispetto della Lotta integrata, della qualità delle uve e del vino in fase di vinificazione. Propongono al mondo una ricetta di qualità del Made in Italy.
Le cento opere esposte di Battaglia, artista di rinomanza internazionale legato prevalentemente al movimento della figurazione concettuale, sono indicative di tutti i cicli del Maestro: dai primi lavori “Pre-arcaici”, caratteristici del tema dell’emigrazione italiana degli anni ‘60, al ciclo “Post-arcaico” che raffigura la cosiddetta Mater Arcaica, icona stilizzata che rimanda alle nostre origini greco-latine, passando per gli “Sfregi pittorici”, elementi demistificanti il potere e il mito correlato; il tutto transitando per le “Opere Binarie”, sorta di ultrasignificanti dell’immagine mass-mediale, gli “Iconocubi”, sequenze fotografico-architettoniche in cui l’immagine evolve all’astratto, e le opere di “Fotomeccanica”, che descrivono la falsità del mondo della comunicazione, per giungere così ai “Frammenti d’Universo”, con la liberazione dai gravami della pittura tradizionale, i “Monocrom”, sintesi gestuale-concettuale della Mater Arcaica, ed infine al ciclo del Post-Consumismo, con il recupero artistico del materiale degradato. “Geniale, poliedrico, eccentrico, anticipatore dei tempi e dei costumi, con una potente vis critico-comportamentale” come lo descrive il suo biografo ufficiale, Giosuè Allegrini, è stato stimato dai più grandi storici e critici d’arte, fra cui Giulio Carlo Argan, Pierre Restany, Michel Tapié. Già titolare della cattedra di pittura presso sette Accademie di Belle Arti Italiane, fra cui la prima cattedra di di pittura di Brera a Milano, all’Albertina di Torino e a Venezia, ha esposto anche alla Bonino Gallery di New York, alla Biennale di Venezia, con antologiche al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, al Palazzo della Permanente e a Palazzo Reale a Milano, al Grand Palais di Parigi. La mostra al Cairoli resterà aperta sino al 2 marzo p.v..
Pavia, 16.02.2024 Giosuè Allegrini
IMPRESSIONI SULL’EVENTO a cura di Ada Eva Verbena
Giosuè Allegrini, amico, collezionista e biografo ufficiale di Xante Battaglia, ha curato e presentato ai numerosi visitatori, l'evento. Allegrini si pone all'artista Battaglia in veste di biografo e come referente scientifico. Nel suo testo di presentazione inquadra l'autore nel mondo dell'Arte Contemporanea delineandone i molteplici aspetti che lo caratterizzano.
In mostra sono esposte opere create nell'arco di 63 anni di attività. Il Franz definiva l’artista Xante Battaglia giá 30 anni fa un "artista nuovo" capace di cogliere ed intercettare in anticipo la storia del tempo a lui contemporaneo. Attraverso la creazione di un personale modello di comunicazione fatto di integrazione tra Politica, Società Xante comunica a noi con la sua Arte trasformando tali componenti tematiche in "piogge di filosofie" (cfr. Franz).
Xante Battaglia ha anticipato molti movimenti ed artisti. Negli anni sviluppa riflessioni profonde e fa denunce di fatti e personaggi attraverso azioni intellettuali raffinate. Con le sue opere egli porta a noi temi e filosofie concettuali che rivitalizzano il "fare arte" ed i materiali. Suoi, i temi cari del PRE-ARCAICO con la figura della Grande Madre Arcaica, e del POST-CONSUMISMO tema coniato da lui e dal critico Pierre Restany. Riattualizzare lo scarto del consumismo non é riciclo ma raffinata operazione di trasformazione.
Tra i temi in mostra troviamo anche gli "sfregi" demistificatori, un vero e proprio attacco ai Falsi Miti del contemporaneo. Molto interessante l'opera il "Lettore dell'opera" (nel 1977 posta in mosta presso la Galleria Apollinaire di Milano). Con quest'opera si apre il discorso sul tema "le scritture". Una sedia accoglie il visitatore che trova dinanzi a sé due testi scritti su due tele. Tramite l'operazione artistica delle "cancellature" l'artista identifica un nuovo modo di leggere il testo. Si passa dal "leggere" un testo, al "de-legge" l'altro testo cancellandone parti. Cosí facendo ottiene l'edizione di un nuovo valore del linguaggio. Il discorso si fa analogamente anche con un'immagine. Un dettaglio viene ritagliato ritrovando un valore nuovo, nel "focus del dettaglio" che apoare piú vero dell'intero. L'artista ritrova il reale senso profondo del contenuto espressivo dell'opera. Il dettaglio smaschera la "falsa cultura", scoprendo la vera intenzione comunicativa.
Altro tema caro all' artista, la ricorrente "Madre Arcaica". In mostra la ritroviamo anche nella sua ultima e piú recente ricerca. Ella vive ieratica e monolitica, la ritroviamo anche all'interno delle opere rivitalizzate, né la "firma che cambia l'oggetto". Il gesto, la firma o la trascrizione delle sue icone sintetiche, riportate su contenitori per pizza o per uova, diventa per l'artista un motivo ed insieme, un atto supremo di denuncia del consumismo. Pochi gesti diretti sferzano un attacco diretto ai "miti della contemporaneità". Il gesto performativo si fa carico di ribellione e pathos.
L'evento inaugurale si chiude con una performance dell'artista Xante Battaglia che attraverso la sua arte comportamentale in un unico atto crea un'opera che il critico Marco Marinacci commenta prendendo a paragone il fulmine di Zeus che sprigiona la sua energia nel suo gesto pittorico-plastico sulla una tela bianca. "Lo sfregio" ottenuto é lontano dall'operazione del "taglio" di Lucio Fontana. In Xante Battaglia diviene la valorizzazione dell'istante. Come un fulmine energetico arriva la materia pittorica che assume anche valore plastico nel suo pigmento nero e si appropria della tela che viene trasformata all'istante. Il bianco assume un nuovo valore in relazione al "nero fulmine" che si accampa sulla superficie. L'operazione si conclude apponendo sul margine in basso a destra della tela, la sua firma autografa "Xante Battaglia 2024".
Xante Battaglia, Zeus contemporaneo, scaglia i suoi fulmini sul Mondo e ne denuncia le sue tragedie, le guerre in corso e gli uomini bruti.
Denuncia la sua ultima e nuova attenzione verso la contemporaneità attraverso la riflessione verso l'"Uomo senza qualitá".
Denuncia infine, con un pizzico di nostalgia nella voce, d'aver "perso la fede" verso il post-consumismo che rimarrà un'utopia.
Una mostra da non perdere!