Turismo italiano in forte crescita nel 2023, ma il Mezzogiorno rallenta: +4,4% contro l’8,1% nazionale
Il turismo in Italia torna a crescere a ritmi sostenuti, con oltre 445 milioni di presenze registrate nel 2023, pari a un incremento dell’8,1% rispetto all’anno precedente e un ritorno ai livelli pre-pandemia. Tuttavia, la ripresa non è omogenea: le regioni del Mezzogiorno e le isole registrano una crescita più contenuta, fermandosi a un +4,4%, sostanzialmente la metà della media nazionale.
Secondo le stime elaborate dal Centro Studi Turistici (CST) per Assoturismo Confesercenti, il rallentamento del Sud Italia nel settore turistico è imputabile a diversi fattori. Oltre ai noti limiti infrastrutturali che penalizzano queste aree, un ruolo determinante è stato giocato dalla contrazione della spesa dei turisti italiani, la componente più debole della domanda. Inoltre, la ripresa di mete balneari concorrenti nel Mediterraneo, come l’Egitto, ha sottratto una quota di flussi turistici potenziali, incidendo negativamente sulle destinazioni meridionali, dove il turismo interno e quello balneare rappresentano la fetta più rilevante della domanda.
“In questa fase, la crescita delle presenze è fondamentale per la tenuta del comparto turistico”, ha commentato Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti, intervenuto alla BIT di Milano. “I bilanci delle imprese del settore sono ancora sotto forte pressione a causa degli aumenti dei costi energetici, superiori ai livelli del 2019, e dell’impatto dei rialzi dei tassi di interesse, che hanno aggravato la situazione di indebitamento post-Covid.”
Messina ha sottolineato l’importanza di valorizzare il potenziale turistico delle regioni meridionali, evidenziando che un allineamento della crescita del Mezzogiorno a quella nazionale avrebbe generato un incremento di 2,9 milioni di presenze aggiuntive e oltre 400 milioni di euro in consumi turistici extra, con ricadute positive sull’intero sistema economico territoriale.
L’auspicio è che le politiche di sviluppo e gli investimenti infrastrutturali possano favorire un’accelerazione più omogenea in tutto il Paese, così da far sì che il Sud Italia possa pienamente sfruttare le proprie potenzialità nel settore turistico, pilastro strategico per la crescita economica e l’occupazione.