La sostenibilità non è un concetto, ma un nuovo modo di pensare, di vivere il presente e il futuro. L’analisi territoriale non può prescindere dallo sviluppo sostenibile, ormai insito nella cultura contemporanea.
Come avviene la misurazione della sostenibilità?
Un momento fondamentale per la comprensione delle realtà territoriali risiede nello studio delle valutazioni dei vari processi attraverso indicatori di stima. Tali indicatori sono uno strumento utile alla misurazione della sostenibilità, sia a livello di imprese che a livello di sviluppo territoriale.
L’indicatore è definito come “una misura sintetica, espressa in forma quantitativa, composta da differenti variabili, in grado di riassumere l’andamento di un determinato fenomeno cui è riferito”.
Di fatto si vuole trasformare concetti astratti in dati numerici, studiabili e analizzabili. Tuttavia, questi indicatori presentano criticità evidenti. Fra questi vi sono difficoltà quali il livello di affidabilità dei dati raccolti e trasmessi, nonché il giusto approccio teorico a cui ci si deve riferire e la capacità di comprendere i dati più rilevanti.
Secondo ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), primo ente italiano che si occupa della sostenibilità a livello nazionale, c’è un bisogno urgente e tempestivo di monitoraggio di tali indicatori nell’utilizzo delle risorse del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per adempiere agli impegni concordati nell’Agenda2030. Una buona governance territoriale, dunque permette alle aziende territoriali di conseguire un progetto a lungo termine in vista di un miglioramento graduale a livello di sostenibilità. Gli indicatori presentano segnali di miglioramento, ma la strada è lunga e difficile. Non solo, infatti, è necessario volgere uno sguardo all’ambiente, ma anche a una sostenibilità sempre più verso il sociale.
L’Alleanza sostiene che l’attuazione del Pnrr procede a rilento, anche se con segnali positivi. Al contempo si richiede un processo di revisione per chiarire alcuni punti critici, al fine di non perdere opportunità di rinnovamento sostenibile, che porterebbe l’Italia in corsa verso una “transizione verde” sempre più necessaria e al passo con le altre nazioni che già si sono adoperate per raggiungere tali obiettivi. La sostenibilità sarà un argomento ripreso anche nella prossima riunione del G7 che si terrà a Hiroshima il 19 maggio, dove oltre a temi di attualità quali la guerra Russa-Ucraina, il disarmo nucleare, il dialogo con i partner internazionali, sarà centrale anche il cambiamento climatico e la transizione ecologica, che accomuna tutte le nazioni mondiali.