In un mondo complesso e in continuo cambiamento, che corre veloce, un mondo senza confini, cancellati per sempre dalla anonima metamorfosi della globalizzazione, diventa sempre più importante fare rete, creare sinergie sempre nuove che ci aiutino ad affrontare, come Paese e come cittadini, le numerose sfide che ci attendono.
In questa ottica, il mondo imprenditoriale, rappresentato dalla giovane Confederazione datoriale ASSO, Associazionismo Sindacale Solidale Organizzato, e la Pontificia Università Antonianum, una istituzione religiosa, fondata nel 1887 dall'Ordine dei Frati Minori e presente in tante parti del mondo, hanno stretto un accordo di collaborazione, un unicum nel suo genere, per intraprendere un cammino comune e sviluppare nuove prospettive, aprire nuovi scenari di opportunità, di cooperazione, mettendo in relazione le loro reciproche competenze.
L’accordo è stato presentato a Roma nella splendida cornice dell’aula San Antonio dell’Università, alla presenza di ospiti illustri, come l’Imam della Grande Moschea di Roma, Prof. Nader Akkad, l’Onorevole Ettore Rosato, membro della Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati e il Consigliere regionale del Lazio, Flavio Cera Presidente della commissione Affari costituzionali e statutari.
Durante la presentazione, il Magnifico Rettore dell’Università, Prof. Agustín Hernández Vidales e il Presidente di ASSO, Diego Pizzicaroli, hanno spiegato come l’accordo sia stato ispirato dal desiderio comune di costruire insieme una nuova sinergia per stimolare la nascita di nuovi progetti di sviluppo sociale e ambientale, con risvolti pratici e immediati per il bene comune della collettività, del Paese. L’incontro di queste due differenti realtà, apparentemente lontane, ha dato vita al desiderio di costruire insieme nuove forme di collaborazione, attraverso la diplomazia della cultura, attraverso l’importanza del fare rete, attraverso un dialogo e uno sguardo più profondo sulla realtà che ci circonda, partendo da quella più vicina, del proprio territorio, per arrivare a quella più lontana.
L’accordo, come ha introdotto il Prof. Paolo Cancelli, Direttore dell’Ufficio Sviluppo, Promozione e Orientamento della Pontificia Università Antonianum, ha tre focus principali strettamente interconnessi: il nuovo ruolo dell’impresa, la sua capacità di salvaguardare l’equilibro dell’ambiente esterno e interno all’attività produttiva, in una visione di ecologia integrale in cui il capitale umano ha una funzione fondamentale; il sapere come servizio per la costruzione di sinergie culturali, di progetti di ricerca e sviluppo, finalizzati al bene della comunità internazionale; una nuova economia di pace, focalizzata sul raggiungimento di un benessere globale che non escluda nessuno, che riporti al centro le persone in un concetto nuovo di cooperazione nazionale e internazionale, a cominciare dal vicino Mediterraneo fonte di una nuova visione di unione non di frontiera.
«Da sempre, sin dalla nostra fondazione, ha detto il Presidente di ASSO, la condivisone, l’importanza di fare rete, di essere reciproco sostegno e fonte di ispirazione per i nostri partner, per i nostri associati, sono nel Dna della nostra Confederazione ed ora, intraprendere questo nuovo cammino insieme alla Pontificia Università Antonianum, ci entusiasma e ci responsabilizza ancora di più nel nostro impegno quotidiano. Insieme vogliamo avviare un percorso che recuperi umanità nel nostro agire, proponendo la costruzione di un modello di business armonico, più edificante, che tenga conto dell’interconnessione tra l'ambiente naturale, l’essere umano, con i suoi desideri, le sue necessità e la società, le sue culture, le istituzioni, l'economia. Da imprenditori – ha concluso - non possiamo prescindere dal profitto, ma vogliamo costruire una ricchezza che non sia solo economica, ma che diventi bene comune per la collettività, che favorisca la costruzione e lo sviluppo di valori condivisi, che favorisca la costruzione di una società migliore da lasciare alle generazioni future».
Nel suo intervento, il Magnifico Rettore Prof. Agustín Hernández Vidales, ha spiegato come, seguendo la chiamata alla «cura della casa comune», espressa da Papa Francesco nell’enciclica “Laudato si’”, e seguendo l’auspicio dello stesso Santo Padre per una “Chiesa in uscita”, non autoreferenziale, ma in ascolto verso i bisogni del mondo, una Chiesa che sappia contribuire a dare risposte alla complessa crisi socio-ambientale che stiamo vivendo, la Pontificia Università Antonianum, uscendo dal suo ristretto ambito “scolastico”, vuole promuovere progetti finalizzati alla costituzione, nel medio e lungo termine, di una rete internazionale di collaborazioni allargate transdisciplinari, per definire, approfondire e sviluppare quel concetto di ecologia integrale di cui si parla nella Laudato sì, inteso come armonia tra natura e cultura, tra questioni ambientali e questioni antropologiche e sociali. In questa ottica, ha concluso il Rettore, è stato siglato l’accordo di collaborazione con la Confederazione ASSO, immersa nella vita economica, pratica del Paese, vicina ad imprenditori, professionisti, imprese, lavoratori, cittadini, per osservare, analizzare, comprendere e cercare insieme soluzioni concrete e metterle in atto per il bene comune, non solo a livello locale, nazionale ma anche a livello universale seguendo il messaggio di unità dell’enciclica “Fratelli tutti”.
Inizia da qui un cammino tracciato nel solco della profondità del pensiero francescano, nella bellezza della diversità, nella bellezza di sentirsi fratelli, appartenenti ognuno alla stessa umanità, costruttori di obiettivi comuni di prosperità integrale che non lasci indietro nessuno.
@photo Georgiana Acostandei